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Agricoltura, il climate change modifica i prodotti Dop

Agricoltura, il climate change modifica i prodotti Dop

Agricoltura, il climate change modifica i prodotti Dop

Il cambiamento climatico è ormai una realtà che ha ripercussioni su molti frangenti, non ultima, ovviamente, l’agricoltura. Il ciclo naturale stravolto, le temperature che salgono, le piogge improvvise e poi mesi di siccità, sono tutti elementi che non possono non avere ripercussioni sui prodotti che nella natura trovano origine.

E anche i prodotti che hanno ricevuto il riconoscimento Dop, denominazione di origine protetta, con una lunga storia di gusto e tradizione, cambiano le proprie caratteristiche, in modi che l’intervento dell’uomo non può controllare. È questo il caso dell’olio Val di Mazara, per il quale è stata ufficialmente riconosciuta la necessità, per l’annata 2021, di rivedere i parametri relativi agli acidi linoleico e linolenico. La decisione nasce dall’evidenza registrata nelle relazioni, allegate al provvedimento della Regione Siciliana, che rilevano come l’andamento climatico 2021 è stato caratterizzato da medie termiche elevate e da una diminuzione della piovosità, che ha determinato un forte anticipo della raccolta influenzando così la composizione degli acidi grassi quali l’acido linoleico e l’acido linolenico, con conseguente discostamento da quanto stabilito dal disciplinare di produzione in relazione a tali valori. Di conseguenza, il mantenimento del range dei due acidi indicati nel disciplinare impedirebbe la certificazione della quasi totalità del prodotto creando un grosso danno economico ai produttori, che non hanno potuto in alcun modo contrastare il fenomeno che ha portato alla variazione delle caratteristiche del prodotto. La scelta di ignorare tale livello degli acidi grassi è comunque giustificata dalla considerazione per cui le modifiche apportate non influiscono sulle caratteristiche che definiscono l’olio extravergine “Val di Mazara” Dop in quanto, dal punto di vista sensoriale tali variazioni non cambiano le percezioni organolettiche, i valori nutrizionali restano pressoché gli stessi, e che l’eliminazione dei parametri relativi all’acido linoleico e linolenico, oggetto della modifica, non cambiano sostanzialmente gli elementi di tipicità della denominazione del prodotto.

Insomma, mantenere il disciplinare invariato porterebbe soltanto ad un declassamento del prodotto che comunque mantiene in sé le caratteristiche di bontà e qualità, portando soltanto ad una ingente perdita economica per i produttori che non potrebbero avvalersi del marchio. Il provvedimento è stato reso ufficiale attraverso la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della repubblica italiana della modifica temporanea apportata al disciplinare di produzione della Dop “Val di Mazara” attualmente vigente, nella speranza che il prossimo anno non sia necessario ripetere l’operazione; solo allora, infatti, in base all’andamento climatico delle stagioni, sarà deciso se mantenere la modifica quale definitiva o tornare ai valori indicati nel disciplinare originale.

La produzione della Dop “Val di Mazara” coinvolge il territorio della provincia di Palermo e in alcuni comuni della provincia di Agrigento. La qualità dell’olio, dal gusto fruttato e intenso, con un caratteristico color giallo oro, con sfumatire di verde intenso, è data dalla concorrenza, per almeno il 90%, delle olive Biancolilla, Nocellara del Belice e Cerasuola. La prima apporta al prodotto un leggero sentore floreale, mentre il Nocellara del Belice apporta una nota equilibrata di amaro e piccante, con note di pomodor verde ed erbe aromatiche. L’ultima, la Cerasuola, è caratterizzata da sentori di pomodoro rosso, origano, rosmarino e timo.

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