AUGUSTA (SR) - L’emergenza pandemica in corso non ha fermato Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. Nel corso della tappa siciliana, Goletta Verde ha analizzato, tra i vari tratti di coste, anche quelle di Augusta.
Quest’anno è stato deciso di esaminare le acque della spiaggetta delle Grazie, in pieno centro urbano, luogo molto apprezzato e frequentato da numerosi augustani nonostante sia in vigore il divieto di balneazione. I parametri presi in esame sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli). Le analisi effettuate hanno riscontrato che il campione rientra entro i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010).
Nonostante ciò quel tratto di mare rimane ancora non idoneo a causa del generale divieto di balneazione esistente nel golfo Xifonio e principalmente dovuto alla mancanza di sistemi di depurazione. “Non è superfluo ricordare - dichiara Enzo Parisi, di Legambiente Augusta - che sono trascorsi oltre 6 anni dalla nomina del primo commissario di governo (siamo adesso al terzo commissario) senza che finora sia stato pubblicato e reso noto il progetto esecutivo degli interventi né, tantomeno, sia iniziata alcuna opera di collettamento e di depurazione dei reflui urbani”.
“Abbiamo quindi tutte le ragioni - continua - per essere molto delusi e costretti a lamentare di essere ancora privi della risorsa mare. Oltre al danno la beffa: mentre perdura il guasto ambientale continuiamo a pagare una ingente sanzione economica per la violazione delle norme comunitarie”. “A questa situazione incresciosa di cui nessuno ammette mai le proprie responsabilità – prosegue Parisi - , si somma anche lo scandalo della progressiva privatizzazione di ampi tratti della costa balneabile, con concessioni rilasciate fuori da un quadro certo di programmazione a causa dell’assenza del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, con recinzioni e divieti illegittimamente frapposti dai privati, con la carenza del trasporto pubblico e di idonee aree di parcheggio”.
“Tutti elementi - sottolinea Parisi - che, unitamente ai vincoli militari e industriali e ai fenomeni di erosione costiera in atto, impediscono il pieno riconoscimento del diritto di accesso e di fruizione della risorsa mare. Paradossalmente, allorquando sarà realizzato il depuratore ed il golfo Xifonio sarà tornato balneabile, correremo il concreto rischio di non potervi accedere liberamente e gratuitamente perché gran parte del litorale risulterà privatizzato o interdetto all’uso pubblico”.
“Noi rifiutiamo e contrastiamo questa prospettiva, non vogliamo rimanere un’isola senza mare! Alla struttura commissariale a cui 6 anni fa sono stati affidati compiti e relativi fondi per provvedere alla progettazione e alla realizzazione di tutte le opere di collettamento e di depurazione dei reflui di Augusta, chiediamo conto degli insopportabili ritardi, di rendere noto ciò che ha fatto e che sta facendo, di non prospettare improbabili date di inizio e di completamento ma di farci vedere nei fatti il rapido avvio dei lavori - aggiunge il rappresentante di Legambiente Augusta..
“Al Sindaco e all’amministrazione locale - conclude - chiediamo di spingere per far valere i diritti e le ragioni di Augusta, di pianificare l’uso del demanio marittimo impedendo la privatizzazione selvaggia e, non ultimo, di vigilare e operare perché sia da subito garantito il dritto di accesso al mare a tutti i cittadini”.
Luigi Solarino
Lascia una risposta