Gela celebra i 60 anni del polo Eni: storia, memoria e futuro sostenibile

Gela celebra i 60 anni del polo Eni: storia, memoria e futuro sostenibile

Gela celebra i 60 anni del polo Eni: storia, memoria e futuro sostenibile

Il 3 ottobre scorso, al teatro Eschilo di Gela, si è svolta la cerimonia per festeggiare i 60 anni del polo petrolchimico Eni di Gela che ha segnato la svolta nello sviluppo industriale della città. L’iniziativa non è stata una semplice celebrazione aziendale, ma un momento condiviso di memoria collettiva e partecipazione civile. L’evento, che ha proposto videoproiezioni, testimonianze e contributi artistici, ha raccontato l’evoluzione dell’impianto industriale con un forte coinvolgimento da parte dei cittadini, ha visto avvicendarsi sul palcoscenico della cerimonia una serie di racconti, memorie e aneddoti sui primi anni dello stabilimento, quando Eni rappresentava, un progetto in costruzione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno.

Alla cerimonia hanno preso parte le autorità cittadine, il Presidente di Enilive Marco Petracchini, Raffaella Lucarno, responsabile Bio Industrial&Supply, i nuovi vertici della bioraffineria, il presidente Luca Alburno e l’amministratore delegato Giuseppe Lo Faso, rappresentanti della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) quali Giulio Sapelli (economista e membro Cda di FEEM) e Andrea Bellati, i rappresentanti dell’APVE (Associazione Pionieri e Veterani Eni), ma anche dipendenti ed ex dipendenti Eni.

Tutti riuniti di fronte a una città emozionata da un evento tanto atteso e sentito, per raccontare e ascoltare la straordinaria avventura di un’azienda che ha saputo disegnare il futuro di una città, che ha avuto il coraggio e la capacità di cambiare i termini della propria produzione e di proiettarsi nella bisettrice della sostenibilità e della transizione ecologica.

A Gela la bioraffineria tra le più innovative d’Europa

Nata 60 anni fa, quella di Gela è oggi una bioraffineria tra le più innovative d’Europa. Il polo industriale, un tempo motore economico di una regione contadina che guardava all’industria con diffidenza, ma anche con speranza, ha profondamente segnato la storia recente della città del Golfo. Da un passato glorioso, oggi il sito industriale di Gela sta vivendo una fase di transizione verso nuovi modelli di business, grazie ad un percorso di trasformazione da polo petrolchimico alimentato da materie prime fossili, a bioraffineria che tratta esclusivamente prodotti di origine biogenica e rinnovabile.

Creato per volontà di Enrico Mattei, fondatore dell’Ente Nazionale Idrocarburi, l’impianto petrolchimico affonda le sue radici negli anni ’50, quando Eni si è insediata a Gela, attirata dalle riserve di idrocarburi nel sottosuolo siciliano con la costruzione della raffineria che è diventata il simbolo del progresso economico e dell’industrializzazione.

Quella di Enrico Mattei è stata una vera e propria sfida. “Il vero elemento di difficoltà nello sfruttamento è dato dalle caratteristiche del greggio che, per la sua eccezionalità, alta densità ed elevato tenore di zolfo, non consente una utilizzazione con normali processi di raffinazione”, affermava quando studiava il sito e le peculiarità della materia. Ma Mattei credeva nell’impresa e sapeva che Gela avrebbe risposto positivamente. “Non si fermava davanti a nulla, aveva una visione unica della ricerca petrolifera”, commenta Giulio Sapelli, consigliere della Fondazione Eni Enrico Mattei.

Il polo industriale Eni ha rappresentato per decenni il pilastro dell’economia locale, ha garantito occupazione, benessere e un forte indotto economico, ha trasformato Gela in un centro industriale di rilievo. L’evento “60 anni e oltre” non ha voluto solo celebrare la storia del polo petrolchimico, ma ha voluto riaffermare il principio di “ponte sull’avvenire”, la felice e celebre espressione con cui Giuseppe Saragat, presidente della Repubblica italiana, nel 1965, definì il petrolchimico di Gela in quel 10 marzo di sessant’anni fa, quando Enrico Mattei pose la prima pietra, simbolo della nascita di Eni in Sicilia. Un momento storico quello della posa che, durante l’evento celebrativo, è stato ricordato con la lettura del discorso che il presidente Mattei pronunciò in quell’occasione, attraverso le voci della giovane attrice del Teatro Piccolo di Milano, Aurora Leuzzi, sulle le note del musicista Emilio Assenza.

La transizione energetica e il futuro di Eni

Nel corso dell’evento, però, si è anche discusso del futuro di Eni nella tavola rotonda che ha avuto al centro il tema sulla transizione energetica in Italia e in particolare a Gela, a dimostrazione che l’ex petrolchimico, ormai bioraffineria, punta a nuovi orizzonti con l’obiettivo di trasformare i suoi impianti per offrire prodotti sempre più sostenibili.
Significative sono state, a tal proposito, le parole di Marco Petracchini, il quale ha voluto sottolineare il ruolo strategico di Gela nel percorso di transizione energetica verso la decarbonizzazione: “Siamo passati da una raffineria, che lavorava materie prime di origine fossile a una bioraffineria moderna che produce biocarburanti da scarti vegetali, oli esausti o olii generati da colture non in competizione con la filiera alimentare”.

Dalla posa della prima pietra ad oggi, Eni ha modificato il suo paradigma puntando sulla sostenibilità. Negli ultimi anni, ha introdotto tecnologie sempre più innovative che hanno consentito anche un ulteriore sviluppo economico. Nel 2019 Eni ha inaugurato nuovi impianti di bioraffinazione e da quest’anno ha iniziato la produzione di SAF (Sustainable Aviation Fuel) il carburante sostenibile per l’aviazione. Si tratta del primo impianto in Italia e tra i primi in Europa con una rilevante capacità produttiva pari a 400 mila tonnellate/anno.

La bioraffineria di Gela rappresenta oggi un modello di innovazione sostenibile, un laboratorio di transizione energetica dove l’industria incontra le sfide della decarbonizzazione, garantendo uno sviluppo economico, ambientale e del territorio. Il suo futuro si prospetta all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, con l’obiettivo primario di consolidare il ruolo del sito come punto di riferimento per la produzione di biocarburanti avanzati.

Gli intermezzi musicali hanno scandito i vari momenti di un evento che ha celebrato quella memoria collettiva che ha unito e continua legare Eni e Gela in un connubio indissolubile. Diversi i commenti positivi dei cittadini gelesi che hanno preso parte all’evento e grande soddisfazione è stata espressa da parte della cittadinanza in merito alla riconversione di un sito che ha creato occupazione e che si avvia verso un futuro pieno di speranze.

Un riconoscimento autentico quello degli ex operai della raffineria, che hanno vissuto tutti gli anni dell’industrializzazione e che hanno visto il Petrolchimico nascere e trasformarsi; un’assemblea silenziosa di memoria collettiva che ha dimostrato come il racconto dell’industria è storia della città stessa. Sessant’anni dall’inaugurazione del petrolchimico Eni a Gela sono un racconto di trasformazione industriale e sociale. Da storico polo petrolchimico a centro di eccellenza nella bioraffinazione, il sito ha superato crisi e sfide ambientali, riconvertendosi verso un modello sostenibile. Oggi, questa lunga storia si celebra come un successo di innovazione e impegno, che conferma Gela protagonista della transizione energetica italiana.

Paolo Amato
David Alesci
Evelin Asta
Maria Gloria Buetta
Serena Di Modica
Martina Di Vincenzo
Gaetano Flavio Ferrera
Maria Lo Iacono

3L dell’Istituto Superiore Leonardo Da Vinci di Niscemi

risuser

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