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L’abc per ridurre il consumo di plastica

L’abc per ridurre il consumo di plastica

L’abc per ridurre il consumo di plastica

di Serena Grasso -

PALERMO – Abbattere il consumo di plastica: questa è la sfida che siamo chiamati a vincere. Ciascuno di noi può, nel proprio piccolo, contribuire a ridurre i consumi e sprechi di plastica. Proprio come sostenuto da Altroconsumo, sicuramente è possibile iniziare dai prodotti usa e getta: è certo che le stoviglie monouso sono molto più comode, ma per il bene dell’ambiente a queste sono da preferire quelle tradizionali. Stessa cosa dicasi anche per l’uso di cannucce.

Un altro consiglio può essere quello di evitare l’uso di sacchetti di plastica per fare la spesa, ricorrendo al loro posto a buste riutilizzabili. Un ulteriore importante accorgimento consiste nell’acquisto dei detersivi alla spina: non solo prodotti per l’igiene della casa, ma anche della persona che evitano il consumo di contenitori di plastica (oltre a produrre un notevole risparmio economico).

Stessa cosa dicasi per gli alimenti: infatti, ogniqualvolta è possibile sarebbe preferibile acquistare cibo sfuso, ovvero senza packaging. Questo risulta particolarmente opportuno nel caso dei surgelati, ai quali è sempre meglio preferire i prodotti freschi (anche per quanto attiene alla qualità del cibo). Sarebbe bene evitare anche i succhi di frutta, in particolar modo quelli contenuti in bottiglie di Pet, molto più difficili da smaltire rispetto alle comuni bottiglie di plastica.

Un’altra importante dritta riguarda il riutilizzo di contenitori in vetro: infatti, questo materiale si presta ad essere lavato e sterilizzato con facilità, per questo motivo è da preferire alla plastica, oltretutto il suo uso permette l’incremento del consumo di cibi confezionati in plastica. Mentre una chicca riguarda le gomme da masticare: sarebbe bene eliminare il consumo poiché sia all’interno della gomma che nel packaging è contenuta plastica.

Ad ogni modo, secondo quanto riferisce Altroconsumo, la riduzione del consumo di plastica non dipende solo dai cittadini. Infatti, i cittadini che hanno partecipato all’indagine condotta dall’associazione dei consumatori, si sono dimostrati sensibili rispetto all’impatto che la plastica ha sul pianeta e sulla necessità di agire per ridurre i rifiuti, ma vorrebbero anche che venissero eliminati alcuni imballaggi. È parere diffuso quello secondo cui i produttori dovrebbero ridurre gli involucri: ad esempio, le vaschette alimentari che si trovano nei supermercati potrebbero essere sostituite con sacchetti biodegradabili.

C’è poi anche chi pensa che finché i cittadini continuano a trovare plastica sugli scaffali sono in un certo modo “costretti” ad acquistarla, dunque secondo tale visione spetterebbe in modo prioritario alle industrie proporre alternative più pulite.

Infine, per quella quota di plastica il cui consumo risulta “inevitabile” è fondamentale al suo corretto smaltimento. Infatti, le materie plastiche di per sé non sono biodegradabili e possono resistere anche centinaia di anni all’azione degli agenti atmosferici. Per questo motivo, il metodo più efficace per lo smaltimento dei rifiuti in plastica è il riciclo. Ad ogni modo, è bene specificare che non tutta la plastica può essere riciclata: infatti, è possibile differenziare solo gli imballaggi, i flaconi ed i contenitori; purtroppo, invece, non possono essere riciclati gli oggetti di plastica.

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