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Laghetti aziendali, la strategia della Regione siciliana contro la siccità

Laghetti aziendali, la strategia della Regione siciliana contro la siccità

Laghetti aziendali, la strategia della Regione siciliana contro la siccità

PALERMO - Venti milioni di euro da spendere in Sicilia in serbatoi e infrastrutture idriche a supporto delle imprese agricole contro la siccità e la gestione della risorsa idrica. La graduatoria regionale dell’avviso pubblico è stata pubblicata nelle scorse settimane dopo la revisione, a seguito delle richieste presentate dalle aziende che erano rimaste fuori. Con la nuova graduatoria, saranno finanziate 765 imprese, e soltanto 7 istanze sono state considerate non ammissibili. Nell’elenco provvisorio erano state 51 le richieste rimaste fuori. L’avviso nasce dalla necessità di contrastare la progressiva siccità che colpisce l’intero territorio isolano.

Nel 2021 in Sicilia ci sono stati 140 giorni consecutivi senza piogge

Si tratta di una misura che vuole contrastare i cambiamenti climatici, ormai ineluttabili, che condizionano la produttività e la qualità dell'agricoltura e dell’allevamento. Le condizioni meteorologiche e climatiche influiscono sulla disponibilità di acqua necessaria per l'irrigazione, sul bestiame, sulle pratiche di irrigazione, sulla trasformazione di prodotti agricoli e sulle condizioni di trasporto e conservazione. Nel 2021 in Sicilia ci sono stati 140 giorni consecutivi senza piogge nella piana di Catania, in generale in Italia i periodi di siccità sono passati, in media, da 40 a oltre 150 giorni l’anno, mentre il caldo estremo l’11 agosto scorso ha fatto toccare nel siracusano la punta mai toccata di 48,8 gradi centigradi.

In questa ottica, è un elemento strategico e imprescindibile potenziare la raccolta e la gestione dell’acqua a livello aziendale e interaziendali attraverso la creazione di bacini di accumulo di piccola e media dimensione, i cosiddetti laghetti collinari, al fine di valorizzare le risorse idriche naturali. I beneficiari sono le piccole e medie imprese attive nel settore della produzione agricola primaria, mentre sono state escluse dall’aiuto le grandi imprese e le imprese in difficoltà, tranne nei casi in cui l’impresa non era in difficoltà al 31 dicembre 2019 ma lo sia diventata nel periodo dall’1 gennaio 2020 al 30 giugno scorsi.

Si potranno realizzare o migliorare “laghetti aziendali”

Con i fondi disponibili si potranno realizzare o migliorare “laghetti aziendali/interaziendali” per l'accumulo e la distribuzione di acque per l'irrigazione e l'allevamento, comprese le opere accessorie connesse, con esclusione degli impianti di irrigazione. Ancora, potranno essere effettuate spese generali, che possono essere ammesse a contributo sino alla percentuale massima del 12% dell'importo dei lavori, e che siano strettamente necessarie e funzionali alla realizzazione dell’investimento. Ad esempio: onorari di professionisti o consulenti per gli studi di fattibilità, le valutazioni di incidenza e di impatto ambientale, la stesura e predisposizione di tutti gli elaborati progettuali a corredo della domanda di sostegno, la direzione, contabilizzazione, rendicontazione e collaudo dei lavori.

Il bando nasce dall’intenzione di incoraggiare la realizzazione dei laghetti, importanti per la lotta al dissesto idrogeologico dei bacini idrografici, dovuto prevalentemente alla mancata regimentazione delle acque dei ruscelli e frane per “colamento” dovuto alla instabilità della coltre superficiale fino ai 4/5 metri di profondità.

I singoli progetti potevano ricevere un massimo di 300 mila euro, che potranno coprire al massimo il 50% del totale dei costi ammissibili. Tale aliquota può essere maggiorata di 20 punti percentuali nel caso in cui si tratti di giovani agricoltori, investimenti collettivi o investimenti in zone soggette a vincoli naturali e ad altri vincoli specifici.

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