Dopo decenni di attese, rinvii e complicazioni burocratiche, il progetto per la realizzazione del nuovo depuratore di Tono, nella zona nord di Messina, è finalmente arrivato a una svolta decisiva. La procedura per l’aggiudicazione dei lavori – per un valore complessivo di quasi 90 milioni di euro – è ormai alle battute finali, segnando un passo storico verso un futuro più sostenibile e conforme agli standard ambientali europei.
Un’infrastruttura idraulica strategica per il territorio
Il progetto, ambizioso e articolato, non prevede solo la costruzione di un moderno impianto di depurazione: si tratta di una vera e propria infrastruttura idraulica integrata, pensata per raccogliere e trattare i reflui provenienti da numerose zone della fascia tirrenica e collinare della città.
Con un investimento complessivo di 89,5 milioni di euro – di cui 66,2 milioni come base d’asta – l’intervento prevede:
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La realizzazione di un nuovo impianto di depurazione a Tono;
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Un sistema avanzato di collettamento dei reflui dalle aree costiere occidentali (Spartà, Acqualadrone), orientali (Casa Bianca), dalle zone ioniche (Saline, Curcuraci, Faro Superiore) e dai villaggi collinari (Massa San Giorgio, San Nicola, San Giovanni, Santa Lucia);
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Un nodo idraulico per il sollevamento e il recupero idroelettrico delle acque trattate;
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Una galleria realizzata con tecnica di microtunneling per i collegamenti;
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La posa di una condotta sottomarina per lo scarico delle acque depurate in mare, secondo i più moderni standard ambientali.
Una regia condivisa, tecnica e politica
A sottolineare il valore strategico e simbolico dell’opera è stato il sindaco Federico Basile, che ha parlato di “una conclusione finalmente vicina per un iter lungo e complesso”, ringraziando l’intera struttura comunale, il Commissario unico alla Depurazione, Fabio Fatuzzo, e l’ex sindaco Cateno De Luca, promotore della prima fase del progetto.
“Questo traguardo – ha detto Basile – è frutto di un lavoro sinergico e continuo tra le amministrazioni, che ha richiesto impegno, visione e determinazione. Non è solo un cantiere che parte: è un segnale di riscatto per un’intera comunità”.
Ultime verifiche prima dell’aggiudicazione definitiva
A confermare lo stato avanzato della procedura è stato lo stesso commissario Fatuzzo, secondo cui la selezione per l’attribuzione del punteggio è ormai conclusa. Restano da effettuare solo le verifiche tecniche sulla coerenza tra le offerte presentate e la reale fattibilità delle opere.
Il Responsabile Unico del Procedimento, ingegnere Giuseppe Iannazzo, ha precisato che questa fase è fondamentale per garantire che il progetto venga realizzato secondo le aspettative e senza intoppi nei cantieri.
Un’opera che cambia il volto di Messina
Il nuovo depuratore rappresenta molto più di un’infrastruttura: è una promessa concreta di rilancio ambientale ed economico. In un territorio spesso colpito da sanzioni europee e infrazioni per la mancata depurazione delle acque reflue, si apre finalmente la possibilità di voltare pagina.
Il progetto si inserisce anche nel più ampio piano di riqualificazione del sistema fognario e depurativo di Messina, che comprende anche l’intervento sull’impianto di Mili. Particolare attenzione sarà rivolta alla rete fognaria mista di Capo Peloro, proprio nella zona dove sorgerà il cantiere per il futuro ponte sullo Stretto, come annunciato da Pietro Ciucci per l’estate.
Sicilia sotto osservazione: una sfida per tutto il Sud
Il ritardo storico nella realizzazione di impianti adeguati ha rappresentato per la Sicilia un danno ambientale, economico e d’immagine. Secondo i più recenti dati di Legambiente, l’isola è ancora lontana dagli standard europei in materia di gestione delle acque reflue.
Messina, con il nuovo impianto di Tono, punta a diventare un modello virtuoso di efficienza e sostenibilità. Dopo anni di promesse non mantenute, oggi si intravede una direzione chiara. E, stavolta, c’è tutta l’intenzione di portarla a compimento.
Hermes Carbone
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