Marzo si è rivelato un mese di precipitazioni abbondanti in alcune aree della Sicilia, mentre in altre le attese piogge non si sono concretizzate. Le zone già colpite da precipitazioni a febbraio hanno visto un ulteriore incremento, mentre nelle aree più bisognose l'apporto è stato inferiore alle speranze. Il meteo altalenante ha comunque riportato al centro del dibattito la disponibilità di risorse idriche in vista dell'estate, con l'attenzione puntata sugli invasi della regione.
Il problema delle dighe siciliane
Recentemente, il Corriere della Sera, attraverso un articolo a firma di Gian Antonio Stella, ha sollevato il problema della gestione delle dighe siciliane. Nonostante gli investimenti effettuati nel corso dei decenni, l'isola continua a trovarsi in difficoltà nella gestione delle riserve idriche, con il rischio di crisi idrica per una popolazione di circa cinque milioni di abitanti.
Un'analisi della cabina di regia regionale, istituita dopo il riconoscimento dello stato di calamità, offre un quadro più dettagliato della situazione.
Un leggero miglioramento delle riserve idriche
Secondo i dati dell'Autorità di Bacino, tra fine febbraio e fine marzo le dighe siciliane hanno accumulato circa sei milioni di metri cubi d'acqua in più. Tuttavia, gli esperti sottolineano che le piogge non sono state sufficienti per eliminare le preoccupazioni legate ad alcuni invasi critici.
Per affrontare l'estate con maggiore sicurezza, sarebbero auspicabili ulteriori precipitazioni nel mese di aprile, specialmente nelle province di Trapani, Agrigento e in alcune zone interne del Palermitano, dove le piogge degli ultimi due mesi sono state meno abbondanti.
La situazione diga per diga
Attualmente, dodici invasi siciliani contengono acqua destinata all'uso potabile. I dati aggiornati al 28 marzo mostrano un lieve incremento rispetto al mese precedente:
- Volume totale disponibile: da 99.040.133,17 a 104.950.750,46 metri cubi.
I principali invasi:
- Diga Ancipa (Enel): aumento da 23.553.729,63 a 24.196.140,03 metri cubi (+0,6 milioni di mc).
- Diga Castello: da 5.368.337 a 5.950.687 metri cubi.
- Invaso Fanaco: crescita significativa da 2.838.056 a 3.755.488 metri cubi (+1 milione di mc).
- Diga Garcia: da 11.960.000 a 12.200.000 metri cubi.
- Diga Piana degli Albanesi (Enel): aumento da 6.796.355,96 a 7.575.990,23 metri cubi.
- Diga Piano del Leone: situazione stabile con 2.170.000 metri cubi rispetto ai 2.161.000 di febbraio.
- Diga Poma: lieve incremento da 18.000.151 a 18.093.275 metri cubi.
- Invaso Prizzi: miglioramento da 1.914.976,58 a 2.238.372,55 metri cubi.
- Diga Ragoleto: aumento da 4.504.683 a 5.234.420 metri cubi.
- Diga Rosamarina: da 9.553.322 a 10.304.665 metri cubi.
- Diga Santa Rosalia: da 6.700.544 a 7.706.265 metri cubi.
- Diga Scanzano: unico caso di diminuzione, passando da 5.688.978 a 5.525.448 metri cubi.
Sebbene marzo abbia portato un incremento delle riserve idriche, il miglioramento è ancora insufficiente per garantire un'estate senza criticità. L'eventuale proseguimento delle piogge ad aprile potrebbe fornire un ulteriore contributo positivo, ma resta fondamentale una gestione oculata delle risorse idriche per evitare emergenze nei mesi più caldi.
Simone Olivelli
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