Nel giorno in cui l’Antitrust comunica l’avvio di un’istruttoria nei confronti di Ryanair per possibile abuso di posizione dominante, il presidente della Regione Siciliana onorevole Renato Schifani incontra Eddie Wilson, amministratore delegato di Ryanair, e rivendica di aver segnalato la discriminazione dei prezzi sul trasporto aereo che subisce la Sicilia, discriminazione che coinvolge la stessa Ryanair che proprio nei giorni scorsi sembra aver vinto il primo round riguardante il problema del c.d. “caro voli”.
Per contrastarlo il Governo aveva deciso, tramite il decreto Asset, di vietare la fissazione dinamica delle tariffe in presenza di tre condizioni: rotta nazionale con le isole, picco di domanda per la stagionalità o durante uno stato di emergenza nazionale, prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% sopra la tariffa media del volo.
Ma il governo sembra aver fatto marcia indietro con un emendamento che punta a migliorare l'efficacia della norma e in particolare a rafforzare i poteri dell'Antitrust ma che, contemporaneamente, mira alla cancellazione del limite del +200% sul prezzo medio dei biglietti. Ryanair è oggi il primo operatore nel trasporto aereo di linea passeggeri nei voli nazionali e da e per l’Italia pertanto il suo peso, nella bilancia delle decisioni da prendere, potrebbe trasformarsi anche in un modello ricattatorio, come già paventato nei mesi scorsi quando sono arrivate le prime notizie riguardanti la cancellazione di rotte interne in partenza e in arrivo nelle isole.
“Le condotte praticate sulle rotte per le isole, il periodo di picco di domanda stagionale e i prezzi superiori del 200% della tariffa media del volo – si legge nella relazione tecnica - sono considerati circostanze e indizi dei quali l’Autorità può tener conto”. Hanno prevalso, di fatto, le posizioni delle compagnie, quanto meno in questa fase. La stessa logica di profilazione degli utenti attraverso gli algoritmi per la determinazione delle tariffe può rappresentare un’arma a doppio taglio perché può comportare un pregiudizio al comportamento economico dell’utente ed entrare in un ambito privato e violare, pertanto, la Legge sulla privacy.
L'Antitrust ha aperto un'istruttoria
L’Antitrust, dal canto suo, come indicato in premessa, ha aperto un’istruttoria nei confronti di Ryanair per possibile abuso di posizione dominante. Istruttoria che non riguarda nello specifico le politiche dei prezzi che, da tempo, sono sotto accusa ma sul fatto che Ryanair farebbe leva sulla posizione dominante detenuta nei mercati in cui opera per estendere il proprio potere anche nell’offerta di altri servizi turistici, ad esempio hotel e noleggio auto, ai danni delle agenzie di viaggio, sia online sia offline, e dei clienti che se ne avvalgono per comprare tali servizi. Sembra inoltre che Ryanair intenda ostacolare l’acquisto, da parte delle agenzie, dei biglietti aerei direttamente dal proprio sito, consentendone l’acquisto alle sole agenzie tradizionali tramite piattaforma specializzate a condizioni che sarebbero notevolmente peggiorative in termini di prezzo, di ampiezza dell’offerta e di gestione post vendita del biglietto rispetto a quanto è invece possibile tramite l’acquisto diretto sul proprio sito.Questa condotta, inevitabilmente, avrebbe una ricaduta diretta sui consumatori finali cui sarebbero imposte condizioni peggiorative sotto il profilo quantitativo e qualitativo oltre a ingiustificate difficoltà nella gestione della prenotazione.
Valentina Chinnici (Pd): “Un infinito balletto e finte prese di posizione da Roma e da Schifani”
Deputato, che fine ha fatto il principio costituzionale d’insularità?
“L’incardinamento del concetto dell’insularità sembrava essere una grande possibilità che si era aperta lo scorso anno ma, purtroppo, i fatti ci dimostrano che è rimasto tutto sulla carta e il problema del caro-voli ne è una conferma. Se il principio dell’insularità va superato è anche, e soprattutto, eliminando i problemi relativi ai collegamenti con il resto dell’Italia e dell’Europa che aiuterebbe a uscire dalla marginalità e perifericità della Sicilia. Abbiamo invece assistito, in questi anni, a un infinito balletto sia del governo nazionale sia di quello regionale e a finte prese di posizione che non hanno avuto ricadute concrete ed efficaci. Tutto questo ha avuto, inevitabilmente, un impatto negativo sulle esigenze dei cittadini e dei lavoratori siciliani. Pensiamo al fatto che gli stessi funzionari regionali spesso si muovono tra l’Isola e la Capitale, soffrendo delle stesse dinamiche negative che sono sulle spalle degli studenti, delle categorie fragili e dei malati che devono ancora praticare il c.d. turismo ospedaliero a causa delle carenze della sanità siciliana”.
Si tratta di disinteresse o di scelta politica?
“Purtroppo tutto ciò è in linea con le politiche nordiste del governo nazionale che sta facendo di tutto per danneggiare e finire di distruggere quello che c’è di positivo. Il Sud Italia, e in primo luogo la Sicilia, viene visto esclusivamente come un contenitore di voti e di gestione del potere ma considerato una palla al piede e il dimensionamento scolastico e l’autonomia differenziata rappresentano l’ulteriore tassello di un mosaico politico che mira a liberarsi del Sud. È inspiegabile che il governo regionale sia prono di fRonte a queste scelte, che vanno contro l’interesse dei cittadini”. (rg)
Alfio La Rosa, presidente Federconsumatori Sicilia: “A farne le spese sempre i cittadini”
La norma, contenuta nel Decreto omnibus di inizio agosto, è “durata” poco più di un mese. Stiamo parlando dei prezzi dei voli aerei che, ai sensi del Decreto Legge n. 104 del 10 agosto 2023, non avrebbero potuto essere aumentati dalle compagnie aeree, soprattutto verso Sicilia e Sardegna, oltre il tetto del 200 per cento del prezzo medio. Un provvedimento che ha scatenato la reazione dei vettori, in particolare low cost, Ryanair ed Easyjet su tutti.
Così ieri, dopo incontri tra compagnie (che avevano annunciato tagli alle rotte, in particolare proprio verso le Isole) e ministero, quella che pare essere una vittoria delle prime: l’eliminazione del tetto del 200 per cento. Contestualmente, però, la contromossa del Governo: il potere di azione, in caso di prezzi “dopati” dei voli aerei, sarà in capo all’Antitrust. Il ministro Adolfo Urso ha parlato di superamento “delle criticità raggiungendo lo stesso obiettivo”. Di tutt’altro avviso, William Zonca (Uil Trasporti Sardegna) che ha classificato come “poco coraggiosa” la mossa del Governo.
Dello stesso avviso, Alfio La Rosa, Presidente di Federconsumatori Sicilia: “Non si raggiunge affatto lo stesso obiettivo: con l’articolo originario del Dl Asset, il tetto al prezzo era sostanzialmente automatico, perché le compagnie avrebbero dovuto modificare gli algoritmi che fanno salire eccessivamente il prezzo dei voli. Ora, invece, il vettore può fare ciò che vuole e solo poi discutere la questione con l’Antitrust, nelle settimane (se non addirittura mesi) successive. Ma anche qualora l’Authority dovesse riuscire a sanzionare tutti i casi di prezzo eccessivo (che, soprattutto in estate, per la Sicilia potrebbero essere migliaia), la multa sarà irrisoria rispetto all’extraguadagno della compagnia. A riprova, la “collezione” di sanzioni già ricevute da Ryanair a seguito delle quali la compagnia irlandese non ha modificato di molto il proprio modus operandi. È inutile girarci attorno: il Governo ha perso, Ryanair ha vinto, tenendo sotto scacco il Governo. A farne le spese, gli oltre sette milioni di siciliani e sardi che continueranno a pagare i voli molto più del dovuto”.
La procedura con cui viene contestato a Ryanair un “abuso di posizione dominante”, può essere considerata un primo, timido segnale positivo per i consumatori?
“Si tratta di un’indagine partita il 14 settembre, su segnalazione di due associazioni di agenzie di viaggio datata 10 maggio, che, pur non avendo a che fare direttamente con la vicenda odierna, conferma due cose molto importanti per noi siciliani. La prima, è che i grandi vettori, se non adeguatamente regolamentati, provano a prendersi tutto il mercato aereo e quello degli altri settori. La seconda è che, se dobbiamo affidarci solo all’Antitrust, come vorrebbe il Governo, per limitare il caro-voli in estate o a Pasqua e Natale, i tempi per ottenere risposte si dilatano notevolmente”. (vb)
Manlio Messina (FdI), deputato alla Camera
Onorevole Messina, con le nuove modifiche al Dl asset sul caro-voli, salta il tetto ai prezzi. È la politica che capitola e che ripone ogni speranza solo sull’Antitrust, oppure è la strada giusta corretto per affrontare la questione?
“Nei giorni scorsi O’Leary ha bollato come illegali le proposte del governo: nei fatti, però, le uniche cose poco legali fino ad ora effettivamente riscontrate sono certi comportamenti della sua compagnia. Abbiamo proposto una revisione della normativa caro voli perché qualcuno l’aveva erroneamente interpretata come un tetto alle tariffe. Abbiamo dato più poteri alle Autorità Antitrust e dei Trasporti per condizioni di mercato più competitive e trasparenti. Il ministro Urso ci aveva visto lungo, puntando i riflettori del governo e dell’opinione pubblica su queste dinamiche: il potenziamento dell’Antitrust è la giusta direzione da intraprendere per evitare che il mercato dei voli continui ad essere un far west in balìa delle compagnie che possono vantare una posizione dominante.
Quale significato possiamo dare all’istruttoria avviata dall’Antitrust nei confronti della compagnia aerea irlandese?
“L’ennesima istruttoria avviata in queste ore ai danni di Ryanair riprova, ancora una volta, che sussiste un grosso problema di concorrenza e di trasparenza nel mercato dei voli e che l’oligopolio instauratosi negli anni altro non fa che danneggiare l’utente e le imprese che operano nel comparto turistico. Bene l’Antitrust per questa istruttoria a tutela delle agenzie di viaggio, l’ennesima nei confronti della compagnia aerea guidata da Michael O’Leary, che ha già collezionato 11 sanzioni per condotte scorrette”. (iz)
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