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Catania Film Fest 2021, ci saranno Fiorello e Nicola Vaporidis

Catania Film Fest 2021, ci saranno Fiorello e Nicola Vaporidis

Catania Film Fest 2021, ci saranno Fiorello e Nicola Vaporidis

Il Catania Film Fest festeggia la sua decima edizione nel capoluogo etneo che ormai dal 2012 ospita registi, attori e produzioni cinematografiche da tutto il mondo in una settimana all’insegna del cinema indipendente.

Dal 28 novembre al 4 dicembre 2021, la kermesse cinematografica coinvolgerà in un viaggio tra opere indipendenti del panorama europeo e importanti produzioni cinematografiche contemporanee Il festival è prodotto e organizzato dall’associazione culturale Alfiere Productions, in coorganizzazione con l’associazione culturale Catania Film Festival, il Comune di Catania e l’Università degli Studi di Catania, e con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, nell’ambito del Programma “Sensi Contemporanei”; con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti, del Coordinamento Festival del Cinema in Sicilia e con la collaborazione di Trame di Quartiere, IterCulture, Zo Centro Culture Contemporanee, Cinema King, Etna Digital Academy, CinemaLive, YouMovie, Artplace e Mymovies.

Quest’anno la squadra del Catania Film Festival si arricchisce della preziosa collaborazione di numerosi studenti universitari che, come attività di tirocinio, hanno deciso di contribuire all’organizzazione.

Al timone del Catania Film Fest, tre direttori artistici d’eccellenza: Cateno Piazza, Emanuele Rauco e Laura Luchetti. Raggiunto telefonicamente, Cateno Piazza ci ha raccontato questa decima edizione non senza emozione e orgoglio per la sua Catania.

Decima edizione del Catania Film Fest: quali sono le emozioni prima della prima?

"È tornata l’emozione della prima edizione. Più degli altri anni. Come se il Catania Film Fest fosse all’anno zero. Credo dipenda dall’avere affrontato un anno difficile. L’ultima edizione è stata fatta online, quindi un festival in presenza nelle location catanesi mi rende felice ed emozionato".

Per questa decima edizione del Catania Film Fest, siete in tre in qualità di direttori artistici. Oltre lei, anche Laura Luchetti ed Emanuele Rauco. Quali sono i rapporti tra voi e perchè vi siete scelti per questa manifestazione?

"Prima di tutto tra noi vi è un’amicizia, nata anni fa. In occasione di un’edizione del Festival, invitai Emanuele Rauco per curare alcune sezioni della kermesse. Nacque una profonda amicizia e anche una grande stima. Emanuele è un bravissimo autore di libri, ma anche un critico cinematografico. Da tanti anni, è anche selezionatore dei film in concorso al Festival di Venezia. È una persona qualificata e straordinaria. Ha una grande voglia di lavorare e di condividere la sua grande passione con i ragazzi e la gente.

Invece Laura (nda Lucchetti), l’ho conosciuta pochi anni dopo sempre in occasione del festival. Laura aveva presentato un cortometraggio d’animazione molto bello. In quel caso nacque un’amicizia e l’anno successivo chiesi a Laura di far parte della Direzione. Sono due grandi professionisti. Siamo un trio perfetto".

In questa decima edizione, il Catania Film Fest è itinerante: Catania è protagonista con varie location…

"È l’obiettivo del festival ossia riuscire ad entrare nelle location più importanti di Catania. Quest’anno aumentiamo il livello. Oltre alla co-organizzazione del Comune di Catania, abbiamo la co-organizzazione dell’Università di Catania e il Patrocinio dell’Accademia di Belle Arti. Ringrazio le istituzioni per averci dato tutte le location più importanti. Saremo al Monastero dei Benedettini, al Castello Ursino per la cerimonia d’apertura e all’Accademia di Belle Arti per alcune presentazioni. Siamo davvero molto contenti. Abbiamo anche dei partner privati ossia Trame di quartiere, un’associazione che si trova nel cuore di Catania, a San Berillo, il Centro Culturale Zo, la Mediateca Vincenzo Bellini e il Cinema King. C’è voglia di fare rete".

Parliamo del contenuto del Festival. Quest’anno il sottotitolo della kermesse è “Il cinema europeo indipendente e il nuovo cinema del Mare Nostrum”. Cosa c’è da aspettarsi?

"Anche quest’anno avremo l’ospite principale ossia il cinema italiano ed europeo indipendente. In più,abbiamo voluto allargare il focus proiettandoci sul cinema palestinese per dare più colore e contributi cinematografici. Avremo oltre 70 film tra concorso e fuori concorso ed eventi speciali. Il festival cresce in contenuti e in giornate (nda durerà sette giorni)".

Nonostante la pandemia, questo Festival sarà in presenza. Chi ci sarà?

"Anche da questo punto di vista non ci stiamo facendo mancare nulla, proprio perchè siamo in una fase di ripresa e c’è grande voglia di tornare a condividere un film e le proprie opinioni a livello cinematografico. I Festival servono anche per costruire relazioni tra protagonisti, professionisti e persone. Vi è un elenco infinito di ospiti a diversi livelli. Ci saranno tanti ospiti internazionaali e locali. Vi sarà il produttore Marco Belardi, il regista Mario Vitale e i Fratelli Nasser. Tanti giovani registi. Il premio speciale andrà sia all’attore Beppe Fiorello sia a Nicolas Vaporidis. Ci sarà Francesca Mazzoleni".

A proposito di cinema, secondo lei qual è lo stato di salute del cinema italiano?

"Oggi il cinema ha una grande ripresa. È un cinema che ha voglia di raccontare le storie, più di prima. Ci sono veramente molti autori che scrivono e hanno voglia di raccontarle attraverso l’audiovisivo. Attualmente abbiamo cambiato il pensiero di come vedere il film attraverso le nuove piattaforme in streaming. Sicuramente un film visto in sala ha tutt’altra forma, però ritengo che è tempo di regolamentare la visione online perchè è una realtà innegabile oramai".

Secondo lei, il cinema può essere uno degli antidoti che può risollevare le sorti della Sicilia?

"Assolutamente sì! Fiction come Il Commissario Montalbano e Màkari sono un esempio. Film e serie aiutano a promuovere il territorio e di conseguenza anche il turismo. A tal proposito, in occasione dell’apertura del Festival, parleremo di cineturismo e presenteremo un libro a cura del professore Enrico Nicosia".

Secondo lei si può vivere senza cinema?

"Assolutamente no. È una delle arti più importanti per dare la possibilità agli uomini di riflettere, di sognare e di avere una passione. Quando noi guardiamo un film, anche di pochi minuti, la nostra mente cancella qualunque altro pensiero. I film e il cinema devono continuare ad esserci perchè grazie alla fotografia, alla storia, alla musica dei film ognuno ha modo di avere un’occasione importante per la propria vita. Un film può cambiare lo stato d’animo di chi lo guarda perchè dà ed esprime emozioni. L’importante è avere un’attitudine".

Sandy Sciuto

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