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Cavalli troppo sfruttati a Palermo: “Creare regole a loro tutela”

Cavalli troppo sfruttati a Palermo: “Creare regole a loro tutela”

Cavalli troppo sfruttati a Palermo: “Creare regole a loro tutela”

“Dopo la nostra denuncia il Comune di Palermo ha invitato i titolari delle carrozzelle ad evitare di far lavorare i cavalli nelle ore di punta”. Andrea Monteleone (Rete Sociale Attiva – Sinalp) non usa a caso il verbo lavorare. E non a caso le segnalazioni di cittadini e turisti aprono una vera e propria “vertenza sindacale”.

Potrebbe presentarsi come facile ironia, ma a Palermo – e non solo a Palermo – il “mestiere” di cavallo è durissimo e soprattutto senza regole. Il segretario regionale va giù duro: “E' impensabile che, ancora nel 2022, la città non abbia un regolamento che tuteli il diritto alla vita degli animali domestici e degli animali utilizzati a fini imprenditoriali”.

I cavalli producono reddito

I cavalli producono reddito, perché portare a spasso turisti e visitatori e rappresentano, in quota parte, piccola o grande che sia, un elemento dell'economia cittadina. “In questo periodo – continua Monteleone -, che ha fatto registrare temperature vicine ai 40 gradi all'ombra, diventa un massacro emotivo dover subire, quotidianamente, la vista di tanta sofferenza.

"Cavalli stremati dal caldo, nessuna pietà dei padroni"

Cavalli sudati, con la bava alla bocca, stremati, e con lo sguardo che chiede pietà... una pietà che non arriva dai loro padroni”. Ed ancora: “Non è più accettabile che ancora oggi si possa permettere che i cavalli siano chiamati a trainare carrozzelle piene d'individui interessati solo a fotografarsi davanti alle bellezze della città, scordandosi completamente che quell'animale li sta trainando con 40 gradi all'ombra”. Rete Sociale Attiva ha raccolto diverse testimonianze che si presentano come dossier.

Da qui la necessità di fare rete con le associazioni animaliste per provare a risolvere la vertenza. Il richiamo del Comune ai titolari e gestori delle carrozzelle non basta e difficilmente potrà cambiare l'attuale stato di cose.

Ecco perché Monteleone sottolinea l'impegno della sua Associazione di consumatori a definire un percorso normativo che possa tutelare i cavalli.

Regolamentare l'utilizzo dei cavalli a Palermo

Si tratta di una competenza comunale e le “leggi” di un Comune sono i suoi regolamenti. Ed è l'obiettivo che il segretario indica come priorità: “Chiediamo che lo sfruttamento degli animali ai fini economici nel territorio di Palermo venga regolamentato creando regole a loro tutela”.

Le possibili regole da adottare in città

La Rete è pronta ad offrire il suo contributo d'idee: “Bisogna prevedere dei punti di ristoro dove i cavalli possano trovare dell'acqua ed un po' d'ombra per riprendersi dal caldo che devono affrontare per le vie della città”. Il regolamento dovrebbe inoltre fissare dei paletti: “Con l'obbligo d'interrompere il traino delle carrozzelle turistiche nella fascia oraria dalle 11,30 alle 17, quando le temperature si fanno proibitive”. Monteleone aggiunge anche gli aspetti sanzionatori: “Il regolamento deve prevedere l'istituzione di una squadra di controllori, con poteri di polizia, per verificarne il rispetto. Ed inoltre deve prevedere sanzioni esemplari per chi tratta gli animali in maniera violenta e selvaggia”.

Il segretario si appella alla storia: “Ricordiamoci cosa hanno dato i cavalli, nei secoli passati, all'evoluzione della nostra civiltà”. Linea di condotta e soluzioni che hanno il sigillo della responsabile cittadina della Rete Sociale Attiva Isabella Geraci: “Avere una città friendly verso i nostri amici animali è un modo di distinguersi dalle altre città italiane e questo aspetto potrà dare vita ad un nuovo impulso sociale ed economico per il benessere di tutti i cittadini di Palermo, animali compresi”. Ma il “mestiere” di cavallo non è soltanto durissimo è pure pericoloso.

Dallo scorso mese di aprile sul tavolo della Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese c'è una richiesta della Lega Anti Vivisezione.

La LAV è tornata a chiedere un intervento deciso contro le corse clandestine di cavalli. Ne ha segnalato una che si sarebbe svolta nel quartiere Brancaccio. Sono stati diffusi i video sui social. E sarebbero noti i protagonisti, perché già conosciuti e particolare di non poco conto: “Alla gara illegale, come sempre accade in questi casi, hanno assistito decine di persone, molte delle quali hanno dato il loro sostegno scortando la corsa a bordo di motociclette”, si legge in una nota della LAV, che si fa sentire con il suo responsabile Osservatorio Zoomafia Ciro Troiano: “La sfrontatezza degli organizzatori delle corse clandestine di cavalli è nota da tempo, basti pensare ai video e alle immagini che circolano sui social: esaltazione e sublimazione dello strapotere criminale”.

Il criminologo affonda il colpo: “Lo diciamo da anni, quest'attività criminale, tra le più aggressive della zoomafia, richiede un'adeguata azione sinergica di contrasto. Se non si comprende che quest'attività criminale, oltre a sottoporre gli animali coinvolti a maltrattamenti ed a condizioni di detenzione esasperate, rappresenta un mezzo di riciclaggio di proventi illegali, di controllo sociale e di dominio territoriale, il suo contrasto si limiterà solo ad interventi spot per nulla risolutivi del problema”.

"E' una questione di sistema"

Troiano ne fa una questione di sistema: “Se si vuole vincere davvero questa lotta, occorre adottare una visione strategica unitaria dei vari aspetti dell'illegalità zoomafiosa che incidono sul più vasto contesto della tutela della sicurezza pubblica e su quello del contrasto alla criminalità organizzata. Solo adottando iniziative investigatived tipiche del contrasto ai sodalizi criminali si attuerà una strategia vincente, altrimenti continueremo con l'ipocrita indignazione fino alla prossima corsa clandestina”.

Palermo, città apripista a un intervento repressivo

Il focus è puntato su Palermo ma la stessa LAV sottolinea che “due anni fa, nel giorno di Pasqua, è stata organizzata una corsa clandestina di cavalli a Sora. I giorni festivi, ed il periodo festivo in genere, rappresentano un elemento di rischio per la realizzazione delle corse”.

Palermo potrebbe così fare da apripista per un intervento repressivo, “chiediamo alla Ministra Lamorgese di dare indicazioni alle Questure e Prefetture nelle province dove questo fenomeno criminale è particolarmente presente per intensificare le attività di controllo sul territorio”, ma anche per una svolta culturale con una dimensione nazionale.

Vito Manca

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