Si acuisce l’emergenza delle bare in attesa di sepoltura depositate al cimitero dei Rotoli di Palermo, che quest’oggi hanno superato quota mille.
Le salme, abbancate alcune sotto una tensostruttura, altre in depositi temporanei, alcune persino tra i viali, sono accatastate ormai da due anni e mezzo a causa di una serie di disservizi.
I problemi
Tra questi, la mancanza di un forno crematorio funzionante e i fondi spesso insufficienti per coprire le spese legate a turni straordinari. Una situazione di impasse dovuta principalmente alla non agibilità di una vasta area destinata ai campi di inumazione, a causa del rischio di caduta massi dalla parete rocciosa.
A partire dalla pandemia di Covid-19, la situazione si è sempre più aggravata fino a giungere oggi a superare la soglia delle mille unità. A nulla sono servite gli scaffali predisposte dal Comune per evitare che con la pioggia le bare a terra fossero soggette a infiltrazioni d’acqua, visto che le bare sono nuovamente depositate per terra, e i pochi loculi liberi trovati al cimitero Sant'Orsola per trasferire una minima parte delle salme.
Le polemiche
«Purtroppo il Comune continua a dimostrare di non avere idee di come affrontare la problematica vergognosa del cimitero dei Rotoli Nonostante la buona volontà dell’assessore Toni Sala, le salme hanno superato quota mille, ma soprattutto la sporcizia e l’incuria complessiva del cimitero è veramente vergognosa. Stanno per arrivare 2 milioni di euro ottenuti grazie ad un emendamento della Lega. Noi vigileremo affinché queste somme vengano spese immediatamente e in maniera molto attenta perché si possano almeno togliere queste mille bare da terra». Lo dice il capogruppo della Lega al Comune di Palermo, Igor Gelarda. «Quello dei Rotoli - aggiunge - è l’emblema della cattiva amministrazione Orlando e della sua incapacità di programmazione».
Sono finite da tempo le parole di vergogna e frustrazione per l’inferno della morte a Palermo eper le gravissime colpe, omissioni e incompetenze di Leoluca Orlando e della sua pessima squadra, ma zitti non si può stare. Davanti a ogni proposta calpestata e supporto ignorato, rimane l'obbligo morale di gridare sdegno per Orlando e tutti i colpevoli e per gli inaccettabili silenzi di chiesa, prefettura, asp, sindacati, associazioni, società civile. Dove sono tutti quelli che dovrebbero gridare e invece tacciono?» Lo dice Giulia Argiroffi consigliera comunale di Oso.
Lascia una risposta