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Coronavirus, nel Paese ancora proteste infiltrate dall'estrema destra

Coronavirus, nel Paese ancora proteste infiltrate dall'estrema destra

Coronavirus, nel Paese ancora proteste infiltrate dall’estrema destra

Massima attenzione, necessità di disinnescare sul nascere ogni situazione di possibile rischio, massima fermezza nei confronti dei violenti. Al Viminale sale l'allerta per le tensioni sociali che potrebbero esplodere nel paese dopo il nuovo Dpcm del governo che ha rintrodotto una serie di restrizioni. Le manifestazioni dei giorni scorsi a Napoli, Roma e Torino, ma anche a Palermo e Catania, viene sottolineato, sono un campanello d'allarme anche se si è trattato di situazioni ben connotate: chi si è reso protagonista degli scontri con le forze di polizia, in sostanza, non aveva nulla a che vedere con le categorie che in qualche modo sono state più colpite dalla crisi di questi mesi. Aveva a che fare invece con ambienti che avevano il preciso scopo di provocare disordini come gli estremisti di destra di Forza nuova, per esempio. I neofascisti avevano, in un comunicato ufficiale diffuso anche su twitter dal segretario nazionale Roberto Fiore, parlato di "dittatura sanitaria" da abbattere accendendo "la scintilla della Rivoluzione". Agli estremisti di destra si sono uniti soggetti da sempre vicini a questi ambienti come ultras calcistici e persone che vivono di espedienti e piccoli reati utilizzati come manovalanza dalla criminalità organizzata. Ma la polizia ha riscontrato la presenza anche di qualche esponente dei centri sociali. Insomma, la rabbia e la frustrazione che montano nel paese e che oggi coinvolgono diverse categorie sociali e produttive potrebbero diventare occasione perfetta per chi ha interesse ad alimentare le tensioni. E, vista in quest'ottica, gli apparati di sicurezza non escludono che le manifestazioni annunciante per i prossimi giorni da chi è stato più colpito dai provvedimenti possano essere, come accaduto anche a Palermo, Catania e Vittoria, strumentalizzate e diventare l'occasione per provocatori e infiltrati di mettersi in mostra. Ecco perché, dicono ancora fonti qualificate degli apparati di sicurezza, "la questione dell'ordine pubblico è diventata molto sensibile e vanno disinnescate le situazioni più a rischio". Già in questi giorni sono state messe in campo una serie di azioni preventive e in ogni caso, viene ribadito, "non saranno tollerati eccessi". Ministero e Dipartimento della Pubblica Sicurezza, inoltre, sono in costante contatto con prefetti e rappresentanti locali delle forze di polizia proprio per rimodulare la strategia e mettere in campo ogni intervento per intercettare le possibili situazioni più a rischio prima che esplodano o si trasformino in veicolo per i più violenti. Sempre nell'ottica, viene ripetuto, della "massima fermezza".

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