fbpx

Coronavirus, Roberto Speranza, sarà un Natale di sobrietà

Coronavirus, Roberto Speranza, sarà un Natale di sobrietà

Coronavirus, Roberto Speranza, sarà un Natale di sobrietà

"Non sarà un Natale come tutti gli altri, dobbiamo dire parole di verità". Lo ha detto ieri sera in tv il ministro della Salute, Roberto Speranza, aggiungendo che quello in arrivo sarà "un Natale di sobrietà" perché "siamo dentro l'epidemia molto molto significativa". "Anche per quel che riguarda la messa di Natale - ha aggiunto - il coprifuoco deve essere rispettato. È una delle norme che ci ha consentito in queste settimane di iniziare quel percorso graduale e faticoso per piegare la curva dei contagi". "Di queste norme - ha spiegato Speranza - dovremo decidere in sede di Governo, e martedì prossimo ci sarà un passaggio in Parlamento". Per il ministro la prudenza servirà per tutelare "noi e i nostri cari" ma è anche "una forma di rispetto per i medici, infermieri e operatori sanitari che rischiano la vita per curarci". Per quello che riguarda il numero di persone per le cene, "già oggi c'è una forte raccomandazione del governo a non portare persone a casa che non siano conviventi". "Nei prossimi giorni - ha aggiunto - approveremo un nuovo Dpcm dove daremo anche risposta formale a queste domande e naturalmente ci sarà anche un momento di confronto, ma il messaggio è molto chiaro: spostarsi solo se è necessario, stare a casa e ridurre il più possibile il numero dei contati fra persone". Vaccino, nessun obbligo ma campagna di persuasione Sui vaccini Speranza ha detto: "La nostra impostazione non sarà di obbligatorietà", ma "partiremo con una grande campagna di persuasione poi vedremo dove si arriverà ma io sono convinto che gli italiani daranno una risposta all'altezza della sfida che stiamo giocando". "Quando arriverà il vaccino - ha aggiunto - sarà di poche dosi, quindi non si porrà il tema obbligo o non obbligo, anzi saremo noi a scegliere a chi dare quelle poche dosi, è chiaro che noi partiremo dai soggetti più sulla frontiera di questa battaglia". E tra le categorie per la somministrazione dei primi vaccini Speranza cita medici, infermieri e personale sanitario. "Poi la mia opinione - ha aggiunto il ministro - è che dovremo somministrare il vaccino a quei soggetti più a rischio e quindi a quelli con più anzianità con età avanzata, poi con più patologie pregresse". "Il nostro auspicio - ha concluso Speranza - è di avere i primi vaccini alla fine di gennaio, chiaramente abbiamo bisogno che le autorità regolatorie, per l'Europa è l'Ema, diano l'ok a questi vaccini; devono arrivare ma devono essere sicuri".

risuser

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi