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Coronavirus, sopralluoghi negli aeroporti della Sicilia

Coronavirus, sopralluoghi negli aeroporti della Sicilia

Coronavirus, sopralluoghi negli aeroporti della Sicilia

Una ricognizione nei principali scali aeroportuali siciliani in vista delle misure speciali, che saranno adottate con l'ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, dedicata ai rientri nell'Isola per le festività di fine anno. È quanto messo in atto dalle strutture commissariali per l'emergenza Coronavirus di Palermo e Catania che hanno effettuato una verifica nelle aerostazioni delle due città in cui si concentra la maggior parte del traffico aereo da e per la Sicilia. Al Falcone-Borsellino di Palermo è stata verificata l'area dello scalo palermitano dedicata ai test per i viaggiatori in arrivo, uno spazio che potrà essere eventualmente implementato con altre postazioni. La stessa ricognizione è stata effettuata a Catania nel terminal C del Vincenzo Bellini, dove già durante la fase 2 della pandemia è stata attrezzata per le verifiche anti-covid. È probabile che oltre ai punti di verifica allestiti negli aeroporti, nelle città siciliane e in tutto il territorio possano essere organizzati ulteriori drive-in dedicati, proprio per consentire a quanti faranno ingresso in Sicilia, con altri vettori, di poter effettuare il tampone rapido. Poco più di mille i nuovi positivi Intanto, come in ogni week end, sono calati i contagi. Sono stati 1.022 i nuovi casi di coronavirus registrati nel bollettino di ieri, su 8.132 tamponi effettuati. I decessi sono stati 36, con un totale di 1.759. Con i nuovi casi salgono a 39.746 gli attuali positivi, con un incremento di 206 casi. Di questi 1.580 sono i ricoverati: 1.367 in regime ordinario e 213 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 38.166 persone. I guariti sono 780. Sul fronte della distribuzione fra province, boom di contagi a Catania con 413. A Palermo sono stati 289, a Messina 82, a Ragusa 40, a Trapani 34, a Siracusa 55, ad Agrigento 24, a Caltanissetta 29 e ad Enna 56. Maxi multe per due feste di compleanno E sono state salatissime - complessivamente oltre ventidue milioni di euro - le multe che i Carabinieri di Alcamo, nel Trapanese, e di Siculiana, nell'Agrigentino, hanno preso complessivamente a cinquantacinque persone (quattrocento euro ciascuno) che avevano preso parte a due feste di compleanno. I militari hanno interrotto i festeggiamenti in una villetta di Alcamo Marina ai quali partecipavano tredici giovani, dai venti ai trenta anni, privi di mascherina e incuranti delle norme anti-covid. Mentre i militari erano nella villa un fattorino ha bussato alla porta con una torta in mano, con tanto di scritta "buon compleanno". Il corriere, dipendente di una pasticceria, non è stato multato, in quanto la consegna a domicilio è consentita dalle norme in vigore. Sul web le foto del compleanno A Siculiana, invece, analizzando video e fotografie postate sui social, i Carabinieri, con pazienza, hanno identificato tutti i quarantadue partecipanti alla seconda festa, anche loro senza mascherine. Messina, negativi i pazienti pediatrici Il Policlinico di Messina ha intanto reso noto che "nei giorni scorsi si sono registrati alcuni casi di positività tra il personale in servizio presso la Terapia intensiva neonatale (Tin) dell'Azienda. Il personale si è immediatamente posto in isolamento domiciliare e si è proceduto a effettuare test diagnostici ai bimbi ricoverati. Tutti i piccoli pazienti sono risultati negativi". "L'attività del reparto non è stata sospesa, ma in via prudenziale in queste ore i ricoveri sono stati limitati alle emergenze interne. Il servizio riprenderà regolarmente al più presto", conclude la nota del Policlinico. Figlio denuncia scomparsa monili "Qualcuno ha rubato l'oro a mio padre, morto per coronavirus nell'ospedale di Marsala, dove è stato trasportato dopo l'iniziale ricovero a Trapani". A denunciarlo, alla questura trapanese è stato il figlio di un uomo di 73 anni, di Custonaci (Trapani), spiegando che l'infermiere gli aveva consegnato soltanto il cellulare e l'orologio del padre, ma non le quattro fedi e la collana d'oro con la piccola medaglia che l'anziano avrebbe avuto con sé quando era ricoverato, dal 4 al 27 novembre, giorno della morte. Due giorni dopo la morte del padre, il figlio è andato all'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala e un infermiere, in una scatola di cartone, gli ha consegnato soltanto indumenti e carica batterie, dicendogli di tornare l'indomani per gli altri oggetti del defunto. Il primo dicembre, al bar dell'ospedale, la caposala gli ha dato l'orologio e il cellulare. E quando il figlio le ha fatto notare che mancavano gli oggetti d'oro, l'infermiera li ha cercati, insieme all'uomo, tra buste e scatole, ma senza trovare nulla.

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