La prudenza sull'emergenza Covid continua a essere la parola d'ordine del Governo guidato da Mario Draghi: nonostante i contagi in calo non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia e il Premier vorrebbe prorogare lo Stato d'emergenza, che scadrà il prossimo, 31 luglio fino alla fine di quest'anno.
Sulla decisione di Draghi - che dovrà essere comunque discussa in Consiglio dei ministri - peserebbero le incertezze sulla campagna vaccinale ancora con alcuni punti interrogativi, il pericolo del rientro dalle vacanze - lo scorso anno provocò un'esplosione dei contagi - e soprattutto il proliferare di varianti del Covid decisamente più virulente delle precedenti.
Tutti motivi che spingerebbero Draghi a non privarsi dei poteri straordinari che gli consentono di fronteggiare la pandemia.
Mantenendo lo Stato d'emergenza il governo potrà infatti adottare, anche dopo il 31 luglio, altri Dpcm, comprese eventuali nuove restrizioni e gestire al meglio la delicata parte conclusiva della campagna vaccinale.
Alla luce dei nuovi stop ad Astrazeneca e Johnson & Johnson, infatti, occorreranno poteri speciali per risolvere tempestivamente il nodo degli approvvigionamenti dei vaccini.
Ecco perché, secondo fonti "autorevoli" di Palazzo Chigi, la proroga sarebbe "certissima".
"La valutazione - ha ricordato però la Ministro Maria Stella Gelmini - la farà il Governo, con il supporto dei tecnici e del Comitato tecnico scientifico. Non si deve abusare della proroga ma la variante Delta non deve essere sottovalutata. Errore che il Governo non farà".
"Sicuramente lo Stato d’emergenza va prorogato. Sono d’accordo con il Presidente del Consiglio al cento per cento" ha detto ieri sera in tv Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, sottolineando che "l’aspetto della garanzia costituzionale diventa un problema ideologico, lontano dalle esigenze pratiche".
Sulla linea di Draghi anche gran parte dei partiti che sostengono il Governo a eccezione della Lega, schieratasi con Fratelli d'Italia, che è all'opposizione.
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"Non abbiamo ancora parlato con Draghi - ha detto Matteo Salvini - ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo Stato d'emergenza. Siamo al 95% di copertura vaccinale per gli over 80, i fragili sono tutti al riparo dai 60 anni in su sono rimasti tre milioni di italiani scoperti. Io sono per la libera scelta. E credo sarebbe un bel messaggio dire che il peggio è passato".
Il medesimo atteggiamento, insomma, che l'anno scorso, al ritorno dalle vacanze, fece riesplodere i contagi, con risultati disastrosi.
Anche per Giorgia Meloni l'ipotesi della proroga dello Stato d'emergenza "sarebbe folle e ci vede nettamente contrari".
"A un anno e mezzo dallo scoppio dell'epidemia - ha sottolineato la leader di FdI - non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d'impresa possano essere calpestati o violati dal Governo nel nome dell'emergenza. Il 2021 deve essere l'anno del ritorno alla normalità".
Anche in questo caso, la destra reitera i concetti che portarono, nella scorsa estate, al riacutizzarsi del fenomeno Covid.
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