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Covid Sicilia, casi in aumento e pochi vaccini, allarme Messina e Catania

Covid Sicilia, casi in aumento e pochi vaccini, allarme Messina e Catania

Covid Sicilia, casi in aumento e pochi vaccini, allarme Messina e Catania

Nella settimana 1-7 dicembre in Sicilia si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi al covid per 100.000 abitanti (289) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (9,5%) rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica (9%) e in terapia intensiva (5%) occupati da pazienti COVID-19. Lo dice il report della fondazione Gimbe.

Vaccini sotto la media

In Sicilia la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 71,4% (media Italia 77,3%) a cui aggiungere un ulteriore 3,4% (media Italia 2,8%) solo con prima dose; il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 34,9% (media Italia 46,8%).

Questo l'elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell'ultima settimana suddivisi per provincia: Messina 162; Caltanissetta 154; Catania 134; Siracusa 126; Trapani 97; Agrigento 90; Enna 77; Palermo 63; Ragusa 47.

In Italia

La settimana dal primo al 7 dicembre ha visto un aumento del 22,4% dei nuovi casi Covid-19, una crescita del 12% dei decessi, del 16,3% di ricoverati e del 13,6% di pazienti in terapia intensiva. "Da 7 settimane - spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe - continuano ad aumentare i nuovi casi con una media giornaliera più che sestuplicata: da 2.456 casi registrati il 15 ottobre ai 15.110 del 7 dicembre".

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - In particolare, i nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 registrati sono stati 105.771 rispetto ai 86.412 della settimana precedente, le persone in isolamento domiciliare 234.040 rispetto a 188.360, i ricoverati con sintomi 6.078 rispetto a 5.227 e i pazienti in terapia intensiva 776 rispetto a 683. Ad aumentare sono stati anche i decessi, pari a 558 negli ultimi 7 giorni (di cui 17 riferiti a periodi precedenti), con una media di 80 al giorno rispetto ai 71 della settimana precedente. "Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - si rileva un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +16,3% in area medica e +13,6% in terapia intensiva". Tuttavia, rileva il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, "rispetto allo scorso autunno la percentuale di pazienti che necessita di ricovero ospedaliero sul totale dei positivi si è dimezzata grazie alla protezione del ciclo vaccinale primario nei confronti delle forme severe di malattia". Nonostante cresca l'aumento della pressione sugli ospedali, nelle ultime settimane si è leggermente ridotta, rispetto al totale degli attualmente positivi, la percentuale dei pazienti ricoverati in area medica (scesi dal 3,47% del 7 novembre al 2,50% del 6 dicembre) e in terapia intensiva (dallo 0,47% del 21 ottobre allo 0,33% del 6 dicembre). A fronte di un numero di tamponi pressoché costante, è verosimile che la riduzione della percentuale dei pazienti ospedalizzati nelle ultime settimane rispetto ai positivi "sia correlata al progressivo incremento delle terze dosi somministrate, che riportano l'efficacia a valori più elevati", conclude Cartabellotta.

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