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Il Papa in Iraq, un "dovere verso una terra martoriata"

Il Papa in Iraq, un "dovere verso una terra martoriata"

Il Papa in Iraq, un “dovere verso una terra martoriata”

Il Papa era decollato stamattina alle 7.45 con un Airbus A330, dall'aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma.
"Questo è un viaggio emblematico, un dovere verso una terra martoriata da molti anni". Lo ha detto il Papa salutando i giornalisti sull'aereo.

Durante i quattro giorni di soggiorno in Iraq, saranno sette in totale i discorsi pronunciati da Bergoglio. Il suo rientro in Italia è previsto per lunedì 8 marzo, in tarda mattinata, all'aeroporto militare di Roma Ciampino.  
"Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Iraq pellegrino di pace e di fraternità tra i popoli, mi è gradito rivolgere a lei signor Presidente il mio deferente saluto che accompagno con fervidi auspici di serenità e prosperità per il caro popolo italiano". Lo dice Papa Francesco nel telegramma al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il viaggio del papa in Iraq è un segno di continuità dopo quello negli Emirati Arabi Uniti ed è un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana. È quanto sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio al Papa.

"Desidero far pervenire a Vostra Santità - spiega il capo dello Stato - un sentito ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui, dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia, si accinge a partire per il tanto desiderato Viaggio Apostolico in Iraq". "Realizzando un proposito che San Giovanni Paolo II non poté attuare, la Sua presenza in Iraq rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell'intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine. La missione di Vostra Santità assume, inoltre, una particolare valenza quale segno di continuità dopo il Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti, compiendo un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana". "Giungano quindi a Vostra Santità i più fervidi auguri per questa impegnativa missione - conclude Mattarella -, unitamente alle espressioni del profondo affetto del popolo italiano e della mia personale considerazione".

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