Il caldo record seguito da numerosi incendi ha devastato la Sicilia nelle ultime settimane. Da Palermo a Messina, passando da Enna fino a Catania, l'Isola sta bruciando. Volontari provenienti da diversi punti della regione hanno aiutato Vigili del Fuoco e Corpo Forestale.
Quest'oggi la situazione, almeno in mattinata, pare essere sotto controllo anche grazie ad un lieve abbassamento delle temperature. A riguardo abbiamo sentito Luca Ferlito, comandante del Corpo Forestale provinciale di Catania: "Oggi possiamo dire che la situazione, e non solo nel territorio catanese, è notevolmente migliorata. Questa mattina abbiamo attivo solo un intervento a Motta Camastra, in provincia di Messina con due canadair, rispetto ai ieri che ne avevo cinque. Le temperature si sono abbassate di 6/7 gradi e questo per noi è un grande aiuto. Inoltre, si registra un po' di vento di tramontana e non di scirocco e anche questo influisce".
Negli ultimi giorni la situazione è stata difficile soprattutto in provincia di Catania, con in primis i roghi nella piana e a Linguaglossa ma non solo. "Questa mattina - aggiunge Ferlito - abbiamo spento un incendio all'interno del Parco dell'Etna, in contrada Monte San Leo, dove già se ne era verificato uno nel 2014, ma fortunatamente non è stato necessario l'intervento aereo. La situazione è tranquilla, anche nel resto della Sicilia, ma vedremo nel corso della giornata".
Sulle cause di questi incendi il comandante del Corpo Forestale etneo ha dichiarato: "Per esperienza trentennale dico che sono tutti di natura dolosa, perché generalmente quando c'è un incendio colposo, non intenzionale che viene causato per imperizia e negligenza, il soggetto che lo ha appiccato lo troviamo lì sul posto ed è il primo a chiamare i soccorsi per avere aiuto. E di queste chiamate non ne arrivano mai. Anche con 50 gradi se non si mette mano all'accendino, incendi non se ne verificano".
Intanto, nelle scorse ore i vigili del fuoco, forestali e operatori della protezione civile hanno cercato di proteggere aziende e abitazioni. Mentre il sindaco di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, fa la conta dei danni: una decina di cittadini intossicati e più di cento persone evacuate. "Siamo stati sotto attacco - ha sottolineato -. Non si capisce perché, ma le Madonie sono state colpite in modo chiaro. Alle favole crediamo quando siamo piccoli".
A Pergusa, in provincia di Enna, le fiamme hanno raggiunto la riserva naturale. Almeno sei i punti dai quali il fuoco si è sviluppato avvolgendo tutta la conca pergusina. Il bagliore dell'incendio era visibile nella notte anche da Enna.
LA TELEFONATA DEL PREMIER DRAGHI
Il fuoco sta assediando anche la Calabria. La situazione è seguita da vicino dal presidente del Consiglio Mario Draghi che oggi ha telefonato al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. "Mi ha chiamato il presidente Draghi, assicurando pieno sostegno alla nostra comunità e all'intera Calabria - ha scritto su twitter il primo cittadino - . Abbiamo condiviso risarcimenti per le comunità colpite dagli incendi, piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e il rimboschimento delle aree verdi distrutte". Nella telefonata, ha reso noto Palazzo Chigi, il premier ha detto che Il governo metterà in cantiere un programma di ristori per le persone e le imprese colpite, insieme a un piano straordinario di rimboschimento e messa in sicurezza del territorio.
L'ALLERTA FINO A FERRAGOSTO
Sale in Italia l'allerta per le alte temperature che è vicina al suo picco nella settimana più calda dell'estate 2021. Sono ben 17 sabato le città con il bollino rosso del ministero della Salute, che indica il massimo livello di rischio caldo per tutta la popolazione: a Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo - le 15 città 'rosse' domani - si aggiungeranno, la vigilia di Ferragosto, Ancona e Napoli.
E mentre i meteorologi de iLMeteo.it prevedono un'Italia 'infuocata' fino e anche a Ferragosto, e tra il 16 e 17 agosto una 'tempesta' con nubifragi e grandinate, la climatologa del Cnr Marina Baldi, parla della quarta ondata di caldo in Italia lanciando un allarme per "eventi meteo" sempre più estremi, sia in estate che in inverno. "Ondate di calore come quelle di quest'estate, sottolinea la climatologa - negli ultimi 20-30 anni sono state sempre più frequenti e durature, e se ne vedranno sempre di più in futuro". Un'affermazione che trova conferma nei dati del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della Nasa, che proprio oggi ha parlato di "sette anni più caldi mai registrati dal 2013 e il 2020.
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