Se c’è una cosa che in Sicilia va potenziata, per facilitare la vita dei cittadini, potenziare il turismo e creare ricchezza, sono le infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali. I progetti finanziati e i cantieri aperti per l’ammodernamento e la realizzazione di tali opere sono parecchi, ma chissà quante di queste opere potranno presto dichiararsi completate.

Il Comitato Pendolari Siciliani, neanche una settimana fa, ha sollevato proprio questa problematica, evidenziando come, nonostante i cospicui finanziamenti europei, la Sicilia sia ancora in alto mare.

Nella tabella che è possibile scaricare in calce all'articolo, realizzata facendo riferimento ai dati del Sistema Informativo Legge Opere Strategiche, sono riportate alcune delle opere che in Sicilia attendono di essere finanziate o realizzate. Per alcune di esse si è ancora nella fase della progettazione preliminare. È il caso, ad esempio della linea AV-AC Palermo-Catania-Messina e dei relativi sottointerventi, per i quali sono stati stanziati fondi parziali o totali. Tuttavia, per vedere non tanto le opere completate, ma quantomeno i progetti esecutivi e cantierabili, chissà quanto ancora si dovrà aspettare. Una situazione simile si riscontra per gli altri casi menzionati in tabella. Risultano ancora in corso, invece, i lavori per il raddoppio Catania centrale-Catania Ognina, il cui completamento era previsto proprio per quest’anno.

A ciò si aggiungano le osservazioni del Comitato Pendolari Siciliani, che parla di una situazione immobile per quanto concerne la linea ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo, che risulta “chiusa per smottamenti dal 25 febbraio 2015 e ad oggi non viene prospettato nessun intervento di riapertura”. Stesso destino per la linea Caltagirone-Gela, “chiusa dall’11 maggio 2011 per il crollo di alcune arcate del ponte ferroviario, finito di demolire nell’ottobre 2014”. Infrastrutture dimenticate, che si collegano strettamente a un mancato rilancio del turismo e dell’occupazione nell’Isola.

Oriana Sipala

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