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Insularità per la Sicilia, Armao: “Battaglia vinta”

Insularità per la Sicilia, Armao: “Battaglia vinta”

Insularità per la Sicilia, Armao: “Battaglia vinta”

Il riconoscimento dello svantaggio dell'insularità diventa legge costituzionale. Con 412 voti favorevoli, l'Aula della Camera ha espresso un sì unanime e definitivo alla modifica all'articolo 119 della Costituzione, sul riconoscimento delle peculiarità delle isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall'insularità. Una svolta a favore delle numerose isole italiane tra cui la Sicilia.

La soddisfazione di Gaetano Armao

Soddisfatto il vicepresidente della Regione Gaetano Armao [2], che abbiamo raggiunto telefonicamente poco prima della conferenza stampa che si è tenuta dopo l'approvazione alla Camera dei deputati.“Con la votazione odierna - ci ha detto Armao - sulla modifica dell’articolo 119 della Costituzione, (‘La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità’), si ottiene il riconoscimento costituzionale degli svantaggi derivanti dalla condizione di isola, una battaglia che è stata vinta da Siciliani e Sardi, in Italia come in Europa”.

“Oggi in Italia – ha proseguito Armao - non si è fatto solo un passo in avanti a tutela dei divari e a tutela dell’insularità, ma si è fatto davvero un passo avanti che consente all’Europa di guardare con una diversa attenzione alle isole.

Una battaglia combattuta insieme alla Sardegna

La Sicilia ha cominciato questa battaglia con la nuova legislatura, che si avvicina alla fine, approvando all’unanimità una proposta di modifica dello Statuto siciliano, avviando una azione complementare a quella della Sardegna che chiedeva la riforma della Costituzione. Poi insieme ci siamo battuti – ha proseguito il vicepresidente della Regione siciliana - quando abbiamo visto che era la strada giusta a livello nazionale a soprattutto a livello europeo. E difatti il 7 giugno scorso il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sulle isole europee che dà una spinta straordinaria a livello europeo”.

Gli effetti dell'approvazione

Gli effetti di questa approvazione si vedono già, poiché il nuovo accordo di partenariato tra Italia ed Europa, nella programmazione dei fondi strutturali 2021/27, contiene chiari riferimenti alla condizione di insularità della Sicilia: “L’Italia - ha proseguito Armao - è la nazione con più abitanti insulari d’Europa con 7 milioni di cittadini.

Nell’immediato, in sede di accordi Stato-Regione, in Sicilia abbiamo già avuto un riconoscimento di 100 milioni di euro per i costi dell'insularità nella legge di stabilità nazionale”.

6 miliardi l'anno il costo dell'insularità per la Sicilia

Per sanare questo gap serviranno però ben altre misure: “La Sicilia – ha detto Armao - è la prima regione che ha fatto uno studio specifico sui costi dell'insularità che è stato avallato dalla commissione paritetica ed è quindi diventato un dato oggettivo. Il dato che emerge da questo studio è che l'insularità costa alla Sicilia 6 miliardi di euro all'anno. Ed è giusto che vi sia un riconoscimento di questo gap, non dico totalmente in termini di trasferimento, ma con interventi di perequazione infrastrutturale, fiscalità di sviluppo e continuità territoriale, che se quest'anno sono di 100 milioni di euro, per i prossimi anni devono diventare di 300 milioni di euro. Già nelle isole greche per esempio gli albergatori hanno delle aliquote agevolate”.

Il provvedimento è stato accolto con favore dal governatore della Sicilia Nello Musumeci: “Superare gli svantaggi derivanti dall’insularità diventa, da oggi, un impegno preciso per lo Stato, consacrato nella Costituzione – ha detto il presidente della Regione - è una vittoria per tutti gli isolani d’Italia. Continueremo a lavorare, in sinergia con Bruxelles e Roma, affinché vivere su un’isola non sia più una maledizione o un problema, ma una straordinaria opportunità, in termini di dotazione infrastrutturale, servizi essenziali e qualità della vita”.

Soddisfazione bipartisan, una vittoria “trasversale”

L’approvazione definitiva della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare (3353-B) è stata vissuta come una vittoria trasversale, di tutti.

“Grazie alla Lega viene riconosciuta definitivamente la peculiarità delle isole – ha detto il deputato della Lega Guido De Martini - Un evento storico: finalmente non solo le grandi isole, ma anche quelle minori, potranno intervenire per colmare gli svantaggi derivanti dall’insularità. Una battaglia che parte da una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, per la quale ci siamo lungamente battuti sia alla Camera che al Senato”.

“Ora la nostra Regione potrà contare su un plafond aggiuntivo di risorse per quasi sette miliardi di euro all’anno con l’obiettivo di superare tutte le condizioni sfavorevoli per i cittadini siciliani rispetto a chi vive nelle altre aree del Paese”, ha commentato il capogruppo dell’Udc all'Ars Eleonora Lo Curto.

Il deputato del Movimento Cinque Stelle Eugenio Saitta chiede di non perdere tempo. “Occorre dare seguito alla legge e dare un segnale forte e deciso in risposta ai disagi ed alle penalizzazioni che i cittadini isolani vivono nel quotidiano. Questa sarà la prima riforma costituzionale di iniziativa esclusivamente popolare nella storia della nostra Repubblica, il Movimento 5 Stelle ha creduto fermamente in questo disegno di legge, che consideriamo un altro traguardo importante raggiunto in questa legislatura”.

“La portata della norma - ha detto Stefania Prestigiacomo (Fi) - è considerevole. Comporterà sicuramente maggiori investimenti, più fondi per le Regioni, e al contempo oneri maggiori in capo alle amministrazioni pubbliche, chiamate a ottemperare al meglio a questi nuovi impegni. La nuova norma costituzionale impegna lo Stato e responsabilizza le Regioni, una prospettiva che letta con gli occhi del domani, soprattutto per la Sicilia, pone al centro in maniera dirompente la questione della competenza, coerenza, solidità e comune visione delle coalizioni che concorreranno alla guida dell’Isola”.

“Un eccellente traguardo per sostenere lo sviluppo delle aree più svantaggiate. Adesso occorre lavorare a norme di dettaglio che rendano questo principio una realtà concreta nella vita del Paese”, ha sottolineato la deputata Caterina Licatini (Ipf).

Raffaella Pessina

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