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Giusy Milazzo (Sunia): "Disagio abitativo dimenticato"

Giusy Milazzo (Sunia): "Disagio abitativo dimenticato"

Giusy Milazzo (Sunia): “Disagio abitativo dimenticato”

ROMA - Un’altra tempesta economica sta travolgendo gli affittuari, già indeboliti da due anni di pandemia, che ha lanciato alle stelle il numero degli sfratti. Si stima così che circa 50 mila nuclei familiari si trovano, oggi, in forte stato di sofferenza, sotto sfratto per morosità incolpevole o in attesa dell’assegnazione di un alloggio. Diecimila sono poi gli invisibili senza fissa dimora. Un quadro drammatico a cui oggi è necessario dare subito risposte concrete.

Il caro bollette sta aggravando il disagio abitativo

Abbiamo contattato Giusy Milazzo, segretaria regionale Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari): “Nonostante i tanti presidi sotto le prefetture in alcuni comuni siciliani, nonostante i tanti incontri non abbiamo siglato nessun protocollo, necessario e fondamentale per regolare la problematica. Oggi, il caro bollette sta aggravando il disagio abitativo e siamo preoccupati perché tantissime persone stanno venendo a bussare alla nostra porta solidale. Ho avuto modo di vedere con i miei occhi la bolletta da mille euro circa di una signora che aspetta l’assegnazione di una casa popolare, tutto questo è davvero insostenibile”.

L’incremento non riguarda solo la bolletta ma una serie di cose ad essa collegate, così come spiega Milazzo: “Il caro bollette incide sui costi delle utenze domestiche, sui costi del condominio e di conseguenza tutto questo porta ad un aumento dei costi abitativi. Da mesi ci troviamo nelle piazze siciliane insieme alle confederazioni ed agli altri sindacati a salvaguardia degli inquilini per manifestare e chiedere un contributo alle famiglie”.

I dati, però, continuano a essere drammatici. “Registriamo un aumento del 30% degli sfratti, una vera e propria bomba sociale. Sembra che il pubblico si sia arreso un po’ davanti a queste emergenze. Pensiamo, inoltre, che il bonus non sia sufficiente, bisognerebbe che il garante lo sia per davvero e non solo teoricamente. Poche settimane fa, abbiamo fatto un incontro con le sigle regionali di Sicet e Uniat per mettere nero su bianco alcune iniziative da intraprendere con il nuovo Governo: la nostra idea è partire da subito dando visibilità a questo disagio, chiedendo con forza che vengano stanziati i soldi, per il tema abitativo, nella prima finanziaria utile. Da noi manca un tavolo programmatico che in altre regioni esiste, in accordo con la prefettura, per riuscire ad esaminare ogni singolo sfratto. Le priorità di un Governo devono essere il lavoro e la casa, che rappresentano la base di una società civile. è aberrante pensare come, nel corso degli anni, siamo passati dalla costruzione di 70mila alloggi popolari. Tra gli anni ’90 e ’00, alla consegna di 15/20 alloggi una tantum adesso”.

Sembra esserci un disinteresse diffuso, così come dice la segretaria regionale Sunia: “Ho letto tutti i programmi dei partiti politici ed ho notato una disattenzione sul tema durante la campagna elettorale per le politiche nazionali, tranne in alcuni gruppi di sinistra che prevedevano un aumento degli alloggi popolari su scala nazionale. Ci auguriamo, però, di portare anche le persone in piazza, perché manifestare assieme può rappresentare e fare la differenza, ma molti non vengono perché soffrono della vergogna del disagio. Il problema è anche complesso dal punto di vista psicologico, non è facile ma ci stiamo lavorando”.

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