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Mafia, colpo agli uomini di Messina Denaro nel Trapanese

Mafia, colpo agli uomini di Messina Denaro nel Trapanese

Mafia, colpo agli uomini di Messina Denaro nel Trapanese

Blitz della Polizia nel Trapanese nei confronti di una serie di presunti mafiosi molti dei quali vicini al numero uno di Cosa Nostra, il boss Matteo Messina Denaro. Sono tredici i provvedimenti di fermo emessi dai magistrati della Dda di Palermo che centinaia di agenti delle squadre mobili di Palermo e Trapani, supportati da quelli del Servizio centrale operativo, stanno eseguendo. Il sindaco indagato per corruzione Venti gli indagati tra i quali il sindaco di Calatafimi Antonino Accardo, accusato di corruzione elettorale ed estorsione, e diversi imprenditori. Accardo, onsegnante in pensione, 73 anni, sostenuto dalla lista CostruiAmo insieme Calatafimi Segesta, avrebbe pagato cinquanta euro a voto per le elezioni dell'anno scorso a sindaco. Le accuse ipotizzate nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, incendio, furto, favoreggiamento personale e corruzione elettorale, aggravati dal metodo mafioso. In cella ex direttore dell'Atm Tra i fermati anche Salvatore Barone, ex presidente del consiglio di amministrazione ed ex direttore dell'azienda per i trasporti Atm di Trapani. Barone, accusato di associazione mafiosa, è anche presidente della cantina sociale Kaggera di Calatafimi e secondo gli inquirenti era al servizio del capo della famiglia mafiosa locale, Nicolò Pidone, 57 anni, anche lui finito in manette. Ex forestale capomafia Ex operaio stagionale della Forestale, Pidone che era stato già arrestato nel 2012, ed era uscito dopo aver scontato la sua pena. Pidone, direttamente o attraverso il proprio uomo di fiducia, Gaetano Placenza, allevatore messo ai vertici della società, decideva chi assumere scegliendo il personale in modo da aiutare le famiglie dei detenuti mafiosi e disponeva che ad esponenti di Cosa Nostra venissero dati soldi. Tra le assunzioni più importanti, volte a favorire i clan, figura quelle di Veronica Musso, figlia del boss Calogero Musso, ergastolano, ex capo della "famiglia" di Vita. Barone, inoltre, avrebbe procurato voti al sindaco di Calatafimi Segesta (Trapani), Antonino Accardo, oggi indagato per corruzione elettorale. L'indagine è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Francesca Dessì e Piero Padova. In corso anche perquisizioni nelle campagne alla ricerca di armi.

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