La situazione a Gaza è “intollerabile” e ciò che viene liquidato come un errore militare appare, invece, come una vera e propria “ostinazione a uccidere indiscriminatamente”. È questo il durissimo monito lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto durante la cerimonia del Ventaglio con l’Associazione della stampa parlamentare.
Il richiamo: “Disumano affamare un intero popolo”
Pur senza mai citare direttamente il governo Netanyahu né sollevare il tema del riconoscimento dello Stato palestinese, Mattarella ha ribadito quanto già affermato nel suo discorso per la Festa della Repubblica: “È disumano ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani”. Un messaggio chiaro, che esplicita le responsabilità israeliane nell’occupazione violenta di territori della Cisgiordania destinati all’Autorità Nazionale Palestinese.
La condanna: “Guerra ovunque, dimenticando le sue conseguenze”
Il capo dello Stato osserva che da quel 2 giugno la situazione è ulteriormente degenerata. “Sembra sia stata scelta la strada della guerra continua e ovunque”, ha detto, ammonendo sui rischi di un’escalation destinata ad alimentare “nuove schiere avverse, nuovi reclutamenti di nemici, indotti anche dal risentimento, dalla frustrazione, dalla disperazione”.
E commentando i cosiddetti “errori” come il bombardamento della Chiesa della Sacra Famiglia e gli attacchi a ospedali, scuole, civili in coda per acqua e cibo, ha citato Sant’Agostino: “Errare è umano, ma perseverare è diabolico”.
Nessuna replica alla Russia, ma l’analisi è netta
Mattarella ha scelto di non rispondere agli attacchi russi che lo hanno definito “russofobo”, ma ha tracciato un quadro preciso: “L’aggressione all’Ucraina ha cambiato la storia dell’Europa. I Paesi dell’Unione e della Nato temono nuove iniziative aggressive da parte di Mosca”.
Multilateralismo in crisi: “C'è chi vuole essere temuto, non stimato”
Con amarezza, il Presidente ha denunciato il deterioramento dei rapporti multilaterali: “Oggi molti protagonisti della vita internazionale aspirano a essere temuti più che stimati”. Una visione miope, che “forse porta vantaggi immediati ma compromette la fiducia e l’influenza nel lungo periodo”.
Ha quindi difeso il ruolo dell’ONU e delle sue agenzie, oggi sempre più indebolite: “Davvero il mondo sarebbe stato migliore senza l’ONU?”, si è chiesto con tono critico. E ha ammonito contro il ritorno a un mondo pre-bellico dominato da guerre di conquista e prove di forza.
Europa, serve una politica estera e di difesa comune
Per Mattarella è “urgente” ripristinare l’equilibrio geopolitico spezzato nel 2022. E l’Europa deve dotarsi finalmente di una politica estera e di difesa efficace e unitaria.
Il commercio come strumento di pace
Il Presidente ha poi ricordato l’importanza degli accordi economici internazionali – dal Ceta al Mercosur, dai patti con Giappone, India e Regno Unito – come modello alternativo alla logica dei dazi e delle guerre economiche: “Presidiano la pace”, ha detto, citando espressamente il riavvicinamento con Londra.
Libertà di stampa e Gaza: “I giornalisti morti sono martiri”
Infine, un appello forte sulla libertà di stampa: “È un pilastro della democrazia, un cane da guardia contro gli abusi del potere”, ha affermato citando la Corte Europea. E ha concluso con un tributo ai reporter uccisi a Gaza e altrove: “Sono martiri della libertà di informazione”.
(askanews)
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