MESSINA - Disagi per la gestione dei contagi, disagi per i problemi strutturali, disorientamento per ordinanze di chiusura emanate e poi annullate. È stato un rientro a scuola dominato dalla confusione per gli alunni messinesi, che in alcuni casi hanno pagato le conseguenze per la mancanza di coordinamento con gli uffici di Palazzo Zanca o della Città Metropolitana.
La lunga pausa delle vacanze natalizie non è servita a predisporre in tempo soluzioni che avrebbero adesso risparmiato doppi turni e lezioni in aule gelide. Nel caso della Cannizzaro Galatti, Istituto comprensivo del centro città, è stato necessario chiudere tutto il primo piano del plesso centrale per motivi di sicurezza, decisione che ha fatto scattare i doppi turni per gli alunni delle elementari. Si stanno cercando soluzioni alternative, come reperire aule in altri plessi, perché la messa in sicurezza richiede tempi non brevi visti anche i vincoli architettonici che ci sono sulla struttura.
Una situazione che sui social ha subito dato vita a polemiche e critiche nei confronti dell’Amministrazione comunale, soprattutto perché la comunicazione dell’inagibilità del piano è arrivata alla preside del comprensivo, Giovanna Cacciola, soltanto il 17 gennaio, giorno del rientro dalle vacanze, senza la possibilità di organizzare le turnazioni per tempo.
I due assessori coinvolti nella vicenda, Salvatore Mondello (Edilizia scolastica) e Francesco Gallo (Pubblica istruzione) hanno però respinto le accusa. Mondello ha ricordato come dalla data d’insediamento abbia provveduto a fare la valutazione di vulnerabilità sismica di 96 edifici scolastici. E sulla Galatti Cannizzaro ha fatto una precisa ricostruzione di quanto è successo. “A dicembre – ha spiegato - sono state segnalate delle criticità su una porzione del tetto dell’edificio e abbiamo predisposto un sopralluogo. Nell’ottica della massima sicurezza, oltre a una prima verifica effettuata dalla ditta con cui il Comune ha un contratto di manutenzione degli edifici scolastici, si è provveduto a una seconda valutazione più accurata, eseguita da una società di ingegneria specializzata che ha consigliato di rendere inagibile la porzione di fabbricato in attesa della progettazione per la messa in sicurezza”.
“Questa Amministrazione – ha aggiunto - ha sempre riservato la massima attenzione alle verifiche sismiche, attività estremamente lunga e complessa, mai effettuata nei decenni precedenti. Tale omissione ha consegnato alla comunità scolastica un patrimonio edilizio vetusto e pericolante, che è stato necessario ristrutturare dalla base. Reperire grosse somme di denaro da destinare a queste attività complesse non è stato semplice, ma ci siamo riusciti”.
Al comprensivo Pascoli Crispi, dove l’impianto di riscaldamento non funziona, la dirigente Giusi De Luca qualche giorno fa aveva sospeso le attività pomeridiane e consigliato agli alunni di indossare indumenti pesanti. “Già a dicembre – hanno affermato Mondello e Gallo - era stato predisposto l’ordine d’acquisto di tutto il materiale necessario ed è in fase di montaggio la nuova caldaia. La notevole mole di istanze per il bonus e le festività, oltre al Covid, ha causato ritardi in tutti i settori, elemento certamente non ascrivibile all’Amministrazione, che ha programmato tutto per tempo”.
Lo stesso problema di aule senza riscaldamento è stato segnalato alla Mazzini Gallo. “Anche qui – hanno spiegato dall’Amministrazione - la necessità di smontare i climatizzatori dai prospetti esterni è derivata dal parere della Soprintendenza in occasione dei lavori di ristrutturazione, mai effettuati da quando il plesso è stato costruito. Proprio l’impossibilità di collocare sui prospetti i supporti per l’impianto ha portato il dirigente dei Servizi tecnici e il dirigente alle Attività scolastiche della Città Metropolitana, visto che l’edifico ospita anche l’istituto Nautico Caio Duilio, a trovare una nuova soluzione che però potrà essere attuata soltanto a lavori di rifacimento dei prospetti conclusi. Tale attività è stata comunicata alla Dirigente scolastica che peraltro è stata invitata ad un tavolo tecnico specifico”.
Il Caio Duilio ha poi un altro problema irrisolto da anni, quello della mancanza di aule e delle classi ospitate dall’Istituto Verona Trento.
Lina Bruno
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