Verrà celebrato domani il 38° Anniversario dell’omicidio del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo. Il 3 settembre del 1982 il prefetto di Palermo perse la vita in uno dei più violenti agguati mafiosi del nostro Paese. L’auto dove viaggiavano le tre vittime, l’Autobianchi A112, fu dilaniata da una scarica di trenta colpi di Kalashnikov. I killer misero a tacere un coraggioso servitore dello Stato diventato scomodo per Cosa nostra, che stava cercando di contrastare le dinamiche della “Seconda guerra di mafia”, dove i corleonesi avevano preso il potere sulle altre “famiglie”.
Per Dalla Chiesa “l’arroganza mafiosa doveva cessare” e in tempi brevi. Famosi divennero i cento giorni di permanenza di Dalla Chiesa alla prefettura di Palermo, durante i quali contrastò efficacemente il potere della mafia. IL generale era stato inviato nel capoluogo all'indomani dell’omicidio del sindacalista Pio La Torre. E così, dopo Boris Giuliano, Piersanti Mattarella, Pio La Torre e ancora tante altre vittime, quella mattina in via Isidoro Carini la rappresaglia mafiosa fece ripiombare nel terrore l'Italia. I mandanti dell'agguato, furono identificati nei capi mafia Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci. Il generale era entrato nell'Arma dei carabinieri nel 1942 partecipando, dopo l'8 settembre, alla Resistenza e si era impegnato in particolare nella lotta al terrorismo e alla mafia. Era diventato famoso per avere avviato il processo di disgregazione del fenomeno terroristico in Italia, ma in Sicilia lo Stato non gli diede mai i pieni poteri che il generale aveva chiesto per combattere Cosa Nostra. Le celebrazioni di domani non si terranno solo a Palermo, dove è avvenuto l'omicidio, ma anche a Parma, sua città natale e che nel cimitero urbano monumentale della Villetta ne ospita le spoglie.
Alla commemorazione di Palermo ci sarà anche il sindacato Cisl Palermo Trapani e presenzierà alla deposizione di corone e al minuto di silenzio previsto in via Isidoro Carini, luogo dell'eccidio.
"Il Prefetto Dalla Chiesa ci ha lasciato una grande lezione di coraggio - ha detto il segretario generale Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana - Uomo di Stato, il generale Dalla Chiesa sapeva bene che gran parte del potere mafioso era legato alla capacità di rispondere ad elementari diritti che spettano ai cittadini”.