Ha picchiato e minacciato di morte la moglie, puntandole un coltello alla gola davanti ai loro figli urlandole contro "ti ammazzo e faccio pezzi così piccoli di te da dare da mangiare ai cani!". E' uno degli episodi della "condotta persecutoria posta in essere nel tempo" che la Procura di Catania ha contestato a un 49enne che è stato arrestato da carabinieri del comando provinciale etneo per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
Nei suoi confronti il Gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo l'accusa, lo scorso giugno la donna, mentre erano in auto, ha comunicato al marito la sua intenzione di trasferirsi temporaneamente a casa dei genitori. La reazione dell'uomo, ricostruisce la Procura di Catania, è stata "furiosa": il 49enne ha fermato la vettura e ha spinto fuori dal veicolo la moglie, andando via. Quando la donna, che vagava per le campagne da sola, ha fermato un camionista per un passaggio, il marito, che la seguiva, l'ha aggredita urlandole: "brava… te ne saresti andata con il primo che capita!".
Quando un automobilista è intervenuto in soccorso della donna, il marito l'ha costretta a mettersi in ginocchio e l'ha violentemente percossa con calci e pugni. L'odissea si è conclusa dopo che la vittima è riuscita ad avvisare telefonicamente il figlio e suoi familiari, compresa la figlia, si sono messi alla sua ricerca lanciando l'allarme ai carabinieri. Il fratello della donna è riuscito a intercettare la sorella e in cognato vicino al bivio Iannarello, tra Catania e Ramacca. Grazie all'intervento dei militari dell'arma il 49enne ha fatto scendere dall'auto la moglie che, poi in caserma, lo ha denunciato. L'uomo è stato condotto in carcere.
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