Green pass, è obbligatorio possederlo per andare al ristorante o visitare una mostra al museo. Ma non per spostarsi sui mezzi di trasporto. Tutto questo fino al 31 agosto. Si perché dal 1 settembre, si passa all’estensione dell’obbligo di certificazione verde Covid per i trasporti a lunga percorrenza sul territorio nazionale: aereo, traghetto e treno.
Un cambiamento non da poco, visto e considerato che in molti sono in rientro dalle vacanze e molti altri hanno scelto di partire nei prossimi giorni. La novità, come è noto, è prevista dal decreto varato dal Governo lo scorso 5 agosto. Per i viaggiatori in vacanza all’estero e che devono rientrare in Italia, niente paura, le regole non sono cambiate. Ma rivediamo insieme quali sono per non correre rischi o spiacevoli finali di vacanza.
Come ottenere il green pass
Ricordiamo che il green pass viene generato in automatico e messo a disposizione gratuitamente di chi ha fatto la prima dose o ha ricevuto il vaccino monodose da 15 giorni; ha completato il ciclo vaccinale; risulti negativo a un tampone molecolare o rapido nelle 48 oreprecedenti (esclusi autotest rapidi, test salivari, test sierologici); è guarito da covid nei 6 mesi precedenti.
Viaggiare in Italia, quali sono le novità dal 1 settembre?
In Italia da mercoledì, 1 settembre, il green pass diventa obbligatorio per viaggiare in aereo, su navi e traghetti per collegamenti interregionali (esclusi quelli marittimi nello Stretto di Messina), su treni intercity e alta velocità, su autobus che fanno servizi di trasporto in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni con itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti; autobus a noleggio con conducente (esclusi quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale). L'utilizzo degli altri mezzi di trasporto può avvenire anche senza green pass, rispettando le misure anti-contagio (distanziamento, mascherina).
E con i bambini in Italia, obbligo green pass?
L'obbligo della certificazione verde per gli spostamenti in Italia non si applica ai bambini sotto i 12 anni (esclusi per età dalla campagna vaccinale) e ai soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di certificazione medica.
Cosa devo fare se rientro dall’estero in Italia?
Come detto prima, cambiano le regole sul green pass ma altre restano le stesse. E questo vale per rientrare in Italia.
Ricordiamo che il green pass del viaggiatore è obbligatorio e deve attestare una delle seguenti condizioni: aver completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni; esser guariti da covid (la validità del certificato di guarigione è pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo); aver fatto un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell'ingresso in Italia con esito negativo.
E’ importante ribadire che un green pass che attesti la somministrazione della prima dose di vaccino a due dosi (seconda dose in attesa di somministrazione) non è sufficiente per l’ingresso in Italia dall'estero.
In questo caso bisogna sottoporsi comunque a test molecolare o antigenico rapido. L’obbligo vale anche se si rientra da un Paese europeo che accetta un certificato con ciclo vaccinale non completo.
Viaggio all’etero con i bambini dall’estero, cosa devo fare?
Per rientrare in Italia, i bambini di età inferiore ai 6 anni sono esentati dal test molecolare o antigenico pre-partenza e, quindi, dalla relativa certificazione. Per i viaggi fuori dall’Italia, i limiti sono decisi dai singoli Paesi e possono variare in base alla situazione epidemiologica.
Il Passenger Locator Form digitale, a cosa serve?
Per quelli che ancora non sono andati in vacanza all’estero e si stanno preparando alla partenza ricordiamo che bisogna compilare il Passenger locator forms: sono i moduli utilizzati dalle autorità sanitarie nel caso in cui i passeggeri siano stati esposti ad una malattia infettiva durante un viaggio a bordo di qualsiasi mezzo di trasporto (nave, aereo, treno, autobus o automobile) al fine di facilitare il tracciamento dei contatti.
Le informazioni possono essere utilizzate dall’autorità sanitarie dei Paesi di destinazione per poter contattare rapidamente i passeggeri, con l’obiettivo di proteggere la loro salute e quella dei loro contatti, oltre che a prevenire l'ulteriore diffusione di malattie.
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