Prima del Reddito di cittadinanza, i percettori, quasi 2 milioni di persone, avevano un reddito di circa 2.500 euro l'anno, sotto la soglia della dignità secondo lo Stato. In alcune zone d'Italia purtroppo non si creano posti di lavoro, il tasso di disoccupazione giovanile alto significa che lo Stato non ha creato nuovi posti di lavoro. Dal Sud è ricominciata una migrazione che credevamo finita.

Il RdC e' stato un piccolo contrasto alla povertà, non di lavoro, ma un aiuto che ha tolto dal mercato illecito manovalanza a basso costo alla criminalità e lavoro in nero". Lo ha detto Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, nel corso della seconda delle tre giornate della CGIL sui temi dell'inclusione, partecipazione e rappresentanza al Teatro Duse di Bologna.

Poi ha aggiunto: "Come facciamo a mettere a riparo il RdC e a convincere il governo Draghi sul salario minimo? Esiste in 24 paesi dell'UE il salario minimo. Negli ultimi due-tre decenni però la contrattazione non porta a salari alti, mentre il RdC ha portato a un salario di riserva che dice che sotto una certa soglia i lavoratori non vogliono scendere. Ovunque sia stato introdotto il salario minimo ha prodotto incremento di benessere dei lavoratori, diminuzione della mortalità e aumento delle nascite. L'idea del salario minimo non è contro il sindacato, anzi.

Lo Stato dice che al di sotto di un certo livello non è dignitoso lavorare e oggi ci sono 6 milioni di lavoratori che lavorano sotto i 4 euro l'ora e questo non è più tollerabile".

(ITALPRESS)