Il vicepremier Matteo Salvini torna a parlare del processo Open Arms, alla vigilia dell’udienza in Corte di Cassazione. Ospite della trasmissione Quarta Repubblica, in onda su Rete4, il leader della Lega ribadisce la propria posizione e rivendica le scelte compiute durante il suo mandato da ministro dell’Interno. “Io vado a processo perché da ministro ho mantenuto una promessa fatta agli italiani: bloccare gli sbarchi e chiudere i porti ai trafficanti di esseri umani”, afferma Salvini.
Salvini: “In Cassazione entrerò da innocente”
Il vicepremier sottolinea con forza la propria convinzione di aver agito nel rispetto dell’interesse nazionale. Secondo Salvini, la decisione di impedire lo sbarco della nave Open Arms avrebbe prodotto risultati concreti: meno sbarchi, meno reati e meno morti in mare. “Mercoledì mattina entrerò da innocente in Corte di Cassazione. La sera potrei uscire innocente oppure tornare imputato, rischiando fino a sei anni di carcere. Ma rifarei esattamente tutto”, ha dichiarato.
Il leader leghista chiarisce di non cercare riconoscimenti personali, ma di aver agito per difendere sicurezza, confini e dignità del Paese, rimettendosi infine al giudizio dei magistrati.
Ponte sullo Stretto, Salvini rilancia: “Lo voglio fare”
Nel corso della trasmissione, Salvini affronta anche il tema del ponte sullo Stretto di Messina, ribadendo la volontà di portare avanti il progetto nonostante le polemiche. “Il ponte sullo Stretto voglio farlo. Magari mi manderanno a processo anche per questo, ma non ho paura”, afferma.
Secondo il vicepremier, si tratta di un investimento strategico, finanziato con risorse pubbliche, che rientra in una più ampia stagione di cantieri destinati a rendere la rete stradale e ferroviaria italiana più moderna, veloce e sicura.
“Un orgoglio investire nelle infrastrutture”
Salvini conclude rivendicando l’azione del governo sul fronte delle opere pubbliche: “Avere il massimo storico di cantieri aperti è un orgoglio. Significa sviluppo, lavoro e sicurezza per tutto il Paese”.
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