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Prima estate post pandemia per la Sicilia

Prima estate post pandemia per la Sicilia

Prima estate post pandemia per la Sicilia

Un giugno 2022 e un inizio estate di fuoco per i palermitani. E non per la calura estiva che, ancora, deve realmente arrivare, ma per diversi eventi. Dalle elezioni amministrative, che hanno decretato il sostituto di Leoluca Orlando, alla promozione nella serie cadetta del Palermo Football Club di Dario Mirri, la città è pronta ad affrontare l'estate rovente. La prima stagione balneare fuori dall’emergenza pandemica, nonostante il Covid-19, secondo gli esperti, continui a girare tra noi.

In Sicilia previsto il boom

“I dati sono assolutamente incoraggianti, è previsto il boom per l'estate della Sicilia e, quindi, questo ci inorgoglisce e ci rende un po' più sereni, visto il periodo che ha passato il settore del turismo. Speriamo che vengono confermati i numeri delle previsioni di quest’anno” - ha dichiarato al Quotidiano di Sicilia, l’assessore Turismo, Sport e Spettacolo, della Regione Siciliana, Manlio Messina.

Estate a Palermo, stagione tra turisti e rincari

“I rincari ci saranno sicuramente, ma questo è un problema che riguarda tutta l'Italia, non solo la Sicilia - continua Messina. Gli aumenti sono dovuti alle problematiche che già conosciamo, come i costi del trasporto, il costo delle materie prime e il problema di trovare i lavoratori che, poi, devono fare molto più lavoro straordinario. Speriamo, però, che siano dei costi calmierati, dettati solo da questo e non da chi vuole approfittare della bella stagione e del turista”.

La concessione delle spiagge

Le spiagge e le coste appartengono al demanio, quindi allo Stato. Il privato che vuole aprire un’attività sulle spiagge, quindi sulle coste del nostro Paese, deve chiedere una concessione d’uso allo Stato. Queste concessioni prima erano ventennali o trentennali e venivano affidate a società che ne facevano richiesta, ottenuta la quale, veniva rinnovata di anno in anno, dando alla società la possibilità di prevedere investimenti anche a lungo termine, pagando, ovviamente, il suolo pubblico. “Da qualche anno, la Comunità Europea è entrata a gamba tesa, dicendo che le concessioni devono essere messe al bando pubblico e, quindi, tutti devono poter accedere” - ha spiegato l’assessore Messina.

“Detta così sembra una cosa giusta, però non dimentichiamo che ogni Paese è a sé, non si può paragonare la Germania all'Italia" - sostiene ancora.

L'insediamento del sindaco Lagalla e i bisogni di Palermo

Abbiamo chiesto all’assessore Messina una previsione in vista dell’insediamento del sindaco Roberto Lagalla [1]. “Per quanto non abbia apprezzato l’amministrazione Orlando, sotto tanti aspetti, non è mancato però il dialogo, questo lo devo riconoscere, abbiamo collaborato con gli assessori competenti e quindi noi siamo qua per rappresentare le Istituzioni e non una parte politica, quindi, per me, il colore del sindaco poco importa” - ha proseguito Messina.

Palermo e "l'impronta Lagalla"

“Mi auguro che il professore Lagalla, il nuovo sindaco, dia un’impronta diversa alla città, perché Palermo ha bisogno di ordine, di pulizia, di mettere alcune regole ben precise, per rendere il turista più sicuro e rendere più piacevole la sua permanenza nella splendida Palermo. Sicuramente questo è mancato, però ribadisco che la collaborazione c'è sempre stata, per alcuni temi specifici, come il Jazz Festival, dove il Comune di Palermo è sempre stato assolutamente disponibile a tutti gli eventi che, come Regione Siciliana, abbiamo organizzato”.

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