
Terremoti, il 2020 si chiude con due forti scosse sull’Etna
Tengono sotto controllo l'Etna gli scienziati dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia dell'Osservatorio catanese dopo la sequenza sismica registrata ieri sera, alla fine del 2020, nelle zone pedemontane del vulcano.
Al contrario del forte sisma, di magnitudo 4-4, registrato la sera del 22 dicembre in tutta la Sicilia orientale e con epicentro nel mare al largo della costa ragusana, quello di ieri potrebbe essere collegato all'attività eruttiva dell'Etna.
Una quindicina di scosse, di magnitudo non inferiore a due, sono state infatti registrate nell'area a partire dalle 20:59 di ieri.
La scossa più forte, di magnitudo 3.8, è stata registrata dai sismografi alle 22:54.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a dodici chilometri di profondità.
L'epicentro è stato cinque chilometri a nordest di Ragalna e ventuno a nordovest di Catania.
Il sisma è stato avvertito in un raggio superiore ai cinquanta chilometri visto che, oltre che nell'area Catanese, segnalazioni sono giunte anche dalle province di Enna e Siracusa.
Dopo la mezzanotte, sono state registrate altre due scosse di magnitudo 2.1 e 2.8.
Numerose le chiamate ai Vigili del fuoco, ma soprattutto per avere informazioni, poiché non sono stati finora segnalati danni a cose e persone.
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