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Trapani, servizio idrico, scontro Tranchida-opposizioni

Trapani, servizio idrico, scontro Tranchida-opposizioni

Trapani, servizio idrico, scontro Tranchida-opposizioni

TRAPANI - La questione legata alla gestione del servizio idrico è al centro delle polemiche.

La consigliera comunale Anna Garuccio attacca: “La Sicilia dia prova di avere rotto con il passato”. L’Amministrazione comunale trapanese risponde e difende l’intenzione del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, di creare un’area vasta dell’acqua in cui i pozzi trapanesi verrebbero inseriti in un sistema unico di gestione dell’acqua facente capo a Siciliacque (azienda al 75% privata e di capitale francese)”.

“Una manovra - ha aggiunto Garuccio - che se da una parte permetterebbe forse al Comune di risparmiare in termini di gestione, dall’altra farebbe aumentare in maniera esponenziale le somme da pagare (bollette) ai trapanesi. Altrettanto inaccettabile è la delibera approvata dall’Ato di Trapani riguardante l’invito rivolto alla Regione ad autorizzare Siciliacque come gestore del servizio Idrico trapanese”.

“I sindaci - ha sottolineato Garuccio - piuttosto che approvare la privatizzazione dell’acqua trapanese e siciliana battano i pugni sul tavolo dell’amministrazione regionale affinché venga costruito con i soldi del Recovery Fund un acquedotto regionale come esiste in tutte le altre regioni italiane. La Sicilia soffre la sete, e in alcune zone, per esempio nelle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, è emergenza permanente”.

“Ci sono dighe che da vent’anni attendono di essere completate e le condotte colabrodo. La stessa città di Trapani possiede un approvvigionamento idrico (pozzo di Bresciana, pozzo di Inici e Pozzo Madonna) tale da consentire di irrogare acqua 24 ore su 24. L’impedimento affinché ciò avvenga riguarda semplicemente le condotte che necessitano di essere migliorate. Servono - ha concluso - finanziamenti e un programma serio. Il sindaco, se è realmente intenzionato all’approvvigionamento idrico, pensi alla riparazione del Dissalatore. Ci si muova in questo senso piuttosto che dare i nostri pozzi ad un privato”.

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Giacomo Tranchida e dell’assessore Ninni Romano: “Apprendiamo, ormai senza stupore, la facilità con la quale prevede (immediate) soluzioni ai problemi idrici che angosciano da sempre l’intera provincia di Trapani e financo tutta la Regione siciliana. L’ormai inesistente dissalatore di Trapani è per fortuna seppellito con buona pace dei cittadini, ai quali ha rovinato condutture, lavatrici, bagni e così via. La maggior fonte di approvvigionamento della città di Trapani proviene dal campo pozzi di Bresciana e in minima parte dal pozzo Madonna e dall’acquedotto Montescuro gestito dalla Siciliacque SpA. Con quest’ultima, partecipata dalla Regione, fin quando non ci saranno nuove disposizioni legislative, ci dovremo sempre confrontare”.

“Quello che stiamo portando avanti - hanno aggiunto - è il ripristino di tutti i pozzi di Bresciana, ribadiamo di proprietà del Comune di Trapani. Gli stessi permetterebbero di rifornire con l’acqua emunta dal pozzo Madonna in maniera sufficiente l’intera città di Trapani ed il comune di Misiliscemi (in accordo con il Commissario). Situazione diversa per le frazioni nord che dovrebbero essere servite dai pozzi di Inici (concessione sempre in capo al Comune di Trapani) attraverso una condotta che purtroppo ha bisogno di cospicui interventi per la sua funzionalità. Tale criticità riteniamo sia molto più agevole superare con compensazione idrica da Siciliacque che utilizzerebbe tale locale risorsa per Castellammare ed Alcamo, garantendo il necessario approvvigionamento per Buseto Palizzolo e Fulgatore”.

“Altri interventi - hanno aggiunto ancora - che stiamo portando avanti sono quelli legati ad un efficientamento della intera rete idrica della Città di Trapani che vede anche un revamping del serbatoio di San Giovannello. Sono interventi già dotati di progettazione esecutiva e che, a finanziamento ottenuto, possono essere messi a gara per la loro realizzazione. Ed ancora, potenziando il sistema degli anelli di distribuzione nelle frazioni trapanesi di Misiliscemi agevoleremo la distribuzione idrica contenendo i turni di approvvigionamento per le famiglie”.

“Per quanto riguarda i rapporti con Siciliacque subentrata alla gestione Eas, questa Amministrazione, nell’interesse dei propri cittadini, sta valutando l’ipotesi di un accordo, che nel rispetto della vigente normativa, permetta l’approvvigionamento dell’isola di Favignana (a cura di Siciliacque da propri pozzi e quindi senza spillare un litro di acqua dal campo pozzi di Bresciana di proprietà del Comune di Trapani)”.

“La nostra pecca? Cerchiamo di lavorare - hanno concluso - come le formiche per portare l’acqua nelle case dei trapanesi e comunque favorire, con spirito solidaristico, l’approvvigionamento idrico per il tramite del vettore conduttura Bresciana con l’acqua / fonti Siciliacque anche alle comunità viciniori, Erice in primis”.

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