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L'usura in Sicilia "non c'è": solo 133 reati in 5 anni

L'usura in Sicilia "non c'è": solo 133 reati in 5 anni

L’usura in Sicilia “non c’è”: solo 133 reati in 5 anni

PALERMO - L’usura? In Sicilia non esiste. È quanto viene spontaneo pensare leggendo i dati relativi alle denunce di reato registrate nella nostra Isola tra il 2015 e il 2020: appena 133.L’incredibile dato è contenuto nella Relazione della Corte dei Conti su “La prevenzione dell’usura.

L’elaborazione sui dati Istat della magistratura contabile rivela che i reati registrati in Sicilia rappresentano appena il 7,8% del totale nazionale (1711 i reati di usura denunciati in Italia dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria dal 2015 al 2020).

Usura, maglia nera alla Campania

Maglia nera alla Campania che in cinque anni di reati ne ha registrati 308. Segue l’Emilia Romagna con 188 reati denunciati. Lazio al terzo posto con 184. Chiude la classifica la Valle d’Aosta con 6 reati.Se mettiamo a confronti questi dati con quella che è la reale percezione del fenomeno dell’usura, ci rendiamo immediatamente conto che a mentire, non sono solo dati che si riferiscono alla nostra Isola: “I dati disponibili sul fenomeno dell’usura - scrive la Corte dei Conti - ne forniscono una rappresentazione sottostimata, stante l’esiguità dei casi denunciati in media ogni anno, rapportata alle centinaia di migliaia di famiglie, imprese e individui sovraindebitati, con un rapporto tra vittime e denunce estremamente basso”.

Gli strumenti impiegati a contrasto del fenomeno

All’interno della relazione la magistratura contabile ha analizzato gli strumenti impiegati a contrasto del fenomeno, tra cui il “Fondo di prevenzione dell’usura” e le attività di associazioni, fondazioni e consorzi di garanzia collettiva dei fidi (Confidi): “Dal 1998, anno di inizio dell’operatività del Fondo - istituito due anni prima - e fino al 2020 - si legge nel documento - gli enti gestori sono stati destinatari di circa 670 milioni di euro, che hanno garantito finanziamenti per un importo complessivo di oltre due miliardi. Nello stesso periodo, ha specificato la magistratura contabile, il tasso di operatività si è attestato su una media del 320%, mostrando una buona gestione del Fondo stesso, una diligente attuazione degli Accordi quadro ed una corretta azione da parte di quasi tutti gli enti coinvolti, con il fondamentale ausilio e monitoraggio delle Forze di polizia e degli organi giudiziari”.

Il Covid-19 ha spianato la strada all'usura

Nonostante gli strumenti messi in campo a sostegno delle vittime, il Covid-19 ha spianato la strada a fenomeni illegali come l’usura, in uno scenario tra l’altro già fortemente compromesso da povertà e disagi economici.Ed è per questo che l’esortazione della magistratura contabile è quella “di proseguire nelle azioni di emersione dei casi di usura mediante la celerità, la riservatezza, l’efficacia e la fiducia negli strumenti di assistenza in favore delle vittime, per evitare il sottodimensionamento del fenomeno e la difficoltà di valutare il reale impatto delle politiche di prevenzione attuate”.

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