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Vax day, Conte, una data che resterà impressa. Musumeci, così ricostruiremo il nostro futuro

Vax day, Conte, una data che resterà impressa. Musumeci, così ricostruiremo il nostro futuro

Vax day, Conte, una data che resterà impressa. Musumeci, così ricostruiremo il nostro futuro

Il Vax day è finalmente arrivato e i primi italiani sono stati vaccinati, tra parole di speranza e moniti a non abbassare la guardia perché la battaglia è ancora lunga e ci sono settantaduemila morti a ricordare che questo non può essere comunque un giorno di festa: un'infermiera, un'operatore sociosanitario, una biologa e due infettivologhe dello Spallanzani di Roma hanno ricevuto per primi il farmaco della Pfizer-Biontech poi somministrato in tutta Italia agli altri operatori sanitari, al personale e agli ospiti delle Rsa selezionati per la giornata simbolo scelta dall'Ue. "L'Italia si risveglia - ha detto il premier Giuseppe Conte - questa data ci rimarrà per sempre impressa". Speranza invoca cautela Roberto Speranza, il ministro della Salute che dall'inizio dell'emergenza è sempre stato il più rigorista del Governo, ha continuato a chiedere cautela. "Siamo sulla strada che serve per chiudere una stagione difficile - ha detto - ma il cammino non sarà breve, dobbiamo resistere ancora, serve tempo e prudenza". Il perché lo spiegano i tecnici: gli effetti del vaccino, ha sottolineato il virologo Fabrizio Pregliasco, si inizieranno a vedere quando si raggiungerà il venti-trenta per cento della copertura vaccinale. L'immunità di gregge E per avere la tanto agognata immunità di gregge, ha aggiunto il Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, serve che l'ottanta per cento della popolazione sia vaccinata. "Lavoriamo - ha affermato - affinché questo accada in autunno e quel giorno saremo per sempre fuori da una lunga notte". La distribuzione delle prime 9.750 dosi di vaccino in tutta Italia è filata liscia grazie al piano messo a punto dal Ministero della Difesa: le fiale sono arrivate a Roma e poi smistate alle varie destinazioni con cinque aerei e sessanta veicoli militari. L’arrivo dei vaccini a Punta Raisi Il C27J dell’Aeronautica militare partito dalla base militare di Pratica di mare con a bordo le prime 685 dosi del vaccino destinate alla Sicilia era atterrato alle 23.22 di sabato nell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, dopo aver prima fatto scalo a Cagliari facendo scattatare così anche in Sicilia l’operazione Eos Vaccine day dopo che le prime 9.750 dosi del farmaco anti Covid erano giunte a Roma.
Dall’aeroporto palermitano il carico è stato preso in consegna dal Reggimento logistico Brigata Aosta, e, con due furgoni scortati dai Carabinieri, condotto nella Caserma Scianna e poi, ieri mattina, nell’ospedale Civico di Palermo
Alle sette vaccinati allo Spallanzani Il giorno del vaccino è iniziato dunque alle sette del mattino nello stesso ospedale dove poco meno di un anno fa fu ricoverata la coppia di turisti cinesi che fece piombare il nostro Paese nell'incubo del coronavirus ed è un cerchio che in qualche modo si chiude. E alle 7.20 era già tutto finito e restavano solo i pannelli con la primula e il motto della campagna per la vaccinazione: "l'Italia rinasce con un fiore". In Sicilia dopo le undici Nel resto d'Italia tutto è cominciato diverse ore dopo. In Sicilia, per esempio, erano passate le undici del mattino quando sono cominciate le operazioni per vaccinare i primi operatori sanitari nell'Ospedale civico di Palermo, alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci, dell'assessore alla Salute Ruggero Razza e del sindaco Leoluca Orlando. C'è stata anche una diretta Facebook organizzata sulla pagina della Regione Siciliana.
Comincia la stagione della speranza Il primo medico siciliano al quale sia stato somministrato il vaccino è stato il primario del Pronto soccorso del Civico di Palermo, Massimo Geraci, il quale si è detto sicuro che "il mondo sanitario risponderà in maniera compatta".
"Comincia oggi la stagione della speranza - ha commentato Musumeci, annunciando la sua intenzione di vaccinarsi e aggiungendo che entro il settembre del 2021 tutti i Siciliani avranno ricevuto il siero - perché il vaccino è l'unico strumento al quale possiamo agganciarci per chiudere questa triste parentesi durata un anno e tornare a vivere, tornare a riprenderci il diritto di costruire il nostro futuro senza condizionamenti".
https://www.youtube.com/watch?v=FDFp-nWqSkQ&feature=emb_logo
Nei prossimi giorni la fase organizzativa vera L'assessore alla Salute Razza ha invece proiettato l'attenzione su quello che accadrà nei prossimi giorni, quando, ha sottolineato "inizierà la fase organizzativa vera". "La nostra struttura - ha aggiunto - è già impegnata in tutte e nove le province. Su come verranno contattati gli over Ottanta sta lavorando il commissario Arcuri. Si sta cercando un metodo di lavoro analogo e noi collaboriamo con le istituzioni nazionali". Ieri settanta operatori sanitari vaccinati Ieri, dopo il dottor Geraci, nell’ospedale Civico sono stati vaccinati altri settanta operatori sanitari dello stesso nosocomio, alla presenza di un medico allergologo e di un anestesista-rianimatore.
Nell’ambulatorio allestito nell’ospedale Civico hanno ricevuto il siero anche nove rappresentanti dell’Ordine dei medici (uno per ogni provincia), cinque medici di medicina generale, cinque pediatri di libera scelta, cinque medici di continuità assistenziale e dieci rappresentanti del 118 (tra medici, infermieri e autisti soccorritori). Poi è toccato a tre rappresentanti dell’Ismett e altrettanti della Fondazione Giglio di Cefalù e a quindici dipendenti della stessa Arnas Civico. Il programma di ieri e di oggi
Nella palestra di Villa delle Ginestre, a cura dell’Asp di Palermo, sono stati ieri vaccinati dieci operatori dell’Asp di Catania, altrettanti di quella di Messina e di Ragusa, cinque dell’ospedale “Giglio” di Cefalù, del “Buccheri La Ferla” di Palermo e dieci operatori interni della stessa azienda sanitaria provinciale di Palermo. Sempre ieri, ma nel primo pomeriggio, altri vaccini sono stati somministrati nella Rsa “Buon Pastore” a trenta persone, tra operatori e anziani. E da oggi al trenta dicembre, nell'ospedale Civico, saranno sottoposti a vaccinazione dieci operatori dello stesso Civico, dell’Arnas Garibaldi e altrettanti del Cannizzaro di Catania. E ancora dieci dell’Ismett di Palermo e dell’Ircc Bonino Pulejo di Messina. Sempre domani, ma nell’azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello”, sarà la volta di altri cinquanta operatori: dieci per ciascuno della stessa azienda palermitana, delle Asp di Trapani, Agrigento, Siracusa e altrettanti del Papardo di Messina. Dal quattro gennaio la vaccinazione di massa A partire da lunedì quattro gennaio, poi, in Sicilia dovrebbero giungere altre settantamila dosi per avviare la vaccinazione di massa.
Secondo i piani di Arcuri e del Governo nazionale dovrebbero arrivare da lunedì prossimo quattrocentosettantamila dosi a settimana del vaccino Pfizer-Biontech, distribuiti direttamente dalla casa farmaceutica nei 294 punti di somministrazione individuati dalle Regioni, per un totale di quasi nove milioni solo nel primo trimestre. Alle quali si aggiungeranno quelle dei vaccini di Moderna e di Astra Zeneca. L'obiettivo di vaccinare tutto il personale sanitario Si andrà avanti così per almeno un mese con l’obiettivo di vaccinare tutto il personale sanitario (1,4 milioni di persone) e i 570mila tra personale e ospiti delle Rsa. All’inizio di gennaio, inoltre, dovrebbe arrivare il via libera per il vaccino di Moderna e poi a seguire per quelli delle altre case farmaceutiche, tanto che l’Italia ha previsto di avere nel primo trimestre del 2021 la disponibilità oltre 28 milioni di dosi: 8,7 di Pfizer, 1,3 di Moderna, 2 di Curevac e 16,1 di Astra Zeneca.
Dosi che saranno sempre i militari a distribuire in tutta Italia, nei 1.500 punti di somministrazione realizzati anche nelle piazze d’Italia: dei gazebo a forma di primula, il primo fiore che rinasce dopo l’inverno, per convincere quanti più italiani possibile a vaccinarsi. La necessità di vaccinarsi Restano da convincere gli italiani, visto che il vaccino, nel nostro Paese, non è un obbligo. "Credete nel vaccino - è stato l'appello del direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia - è uno strumento fondamentale in questa battaglia, non ci sono scorciatoie". E vaccinarsi è l'unico modo per proteggere anche chi non lo farà.

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