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Voli sempre più costosi, Sicilia “vietata” a Pasqua

Voli sempre più costosi, Sicilia “vietata” a Pasqua

Voli sempre più costosi, Sicilia “vietata” a Pasqua

Prenotare un biglietto per la Sicilia a Pasqua è proibitivo per una famiglia media. Il risultato: meno turisti verrano nell'Isola per le feste, molti emigrati rinunceranno a tornare dai propri cari. Non sono bastati, almeno per il momento, l'annuncio delle nuove tratte che saranno coperte dalla compagnia Aeroitalia, né l'istituzione dell’Osservatorio regionale per il trasporto aereo voluto da Renato Schifani. I prezzi sono ancora alti, la Regione cerca nuove soluzioni e chiede anche l'intervento dell'università di Palermo per studiare l'andamento dei prezzi e provare a porre un freno all'impennata.

Quanto costa un biglietto aereo Milano-Palermo per Pasqua?

Un volo diretto Milano-Palermo con Ita Airways il 7 aprile, ovvero il venerdì prima di Pasqua costa in economy in media poco più di 200 euro a persona. Il biglietto meno caro, ma si fa per dire, comporta una spesa di circa 160 euro con partenza da Linate alle 8 del mattino, uno scalo e poi l'arrivo a Punta Raisi a mezzogiorno. Ergo, 4 ore di viaggio. Il ritorno, da Palermo a Milano con data 11 aprile, ovvero il martedì dopo la Pasquetta, è ancora più costoso: sia il volo della 14,50 che quello delle 17,05 hanno un prezzo di 256,66 euro, mentre quello delle 10,55 costa 221,66 euro, poco meno. Il diretto più economico è quello che prevede la partenza dal Falcone Borsellino alle 6. A conti fatti, il viaggio andata e ritorno, prenotando oggi 23 febbraio (un mese e mezzo prima della partenza) ha un prezzo di circa 400 euro a testa nella migliore delle ipotesi. Per trascorrere qualche giorno in Sicilia, una famiglia di 4 persone dovrebbe spendere 1.600 euro solo per il biglietto aereo. Prezzi simili se, con Ita, si sceglie come destinazione Catania negli stessi giorni.

Con Ryanair tariffe un po' più basse, in particolare se si prenota adesso. Il volo Milano Malpensa-Palermo costa circa 120 euro (ma da Palermo a Milano lo stesso giorno costa appena 30 euro). Il prezzo del biglietto di ritorno di martedì 11 aprile da Punta Raisi a Malpensa è invece molto variabile: il più economico, quello delle 8,30, costa 169,39 euro, ma il più caro, quello delle 17,40 costa ben 337,14 euro.

L'osservatorio regionale per il trasporto aereo

Mentre i prezzi lievitano, si è svolta la prima riunione a Palazzo d’Orléans dell’Osservatorio regionale per il trasporto aereo, l’organismo voluto dal presidente della Regione Renato Schifani per monitorare il traffico aereo da e per la Sicilia e contrastare l'aumento delle tariffe, specialmente nei periodi di alta stagione. Il tavolo riunisce, tra gli altri, i rappresentanti dei sei aerooporti siciliani, dell'Enac, della facoltà di Statistica dell'università di Palermo e di Confconsumatori, con l'obiettivo di rendere più funzionali i servizi ai viaggiatori, contrastare il caro tariffe e monitorare il traffico aereo.

All'incontro, presieduto dall’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò, hanno partecipato Salvatore Ombra e Giovanni Amico, presidente e rappresentante di Airgest; Natale Chieppa, Francesco Randazzo e Giovanni Scalia, rispettivamente direttore generale, presidente e amministratore delegato di Gesap; Giovanna Candura e Daniele Casale, presidente e responsabile commerciale aviation di Sac; Mariano Rodi, presidente aeroporto di Pantelleria; i docenti di Statistica dell’Università di Palermo Massimo Attanasio e Filippa Bono; Carmelo Calì, rappresentante di Confconsumatori; in collegamento da Roma, Sabrina Paris, direttore dell’ufficio statistiche di Enac.

Voli costosi, la Regione chiede aiuto anche all'università

L'istituzione dell'osservatorio regionale era stato annunciato nei giorni scorsi. "Oggi abbiamo posto le basi affinché gli aeroporti siciliani comincino a interagire - ha detto Aricò - costituendo una rete aeroportuale. Vogliamo inaugurare una strategia che aiuti a fare sistema, a migliorare i servizi e porsi nei confronti delle compagnie con una visione unitaria. Abbiamo avuto, inoltre, la possibilità di interloquire con i rappresentanti dei sei aeroporti siciliani, con l’Enac e con chi rappresenta i consumatori per mettere a fuoco in maniera più nitida i contorni della questione del caro-voli. L’università di Palermo ci aiuterà ad assemblare e a interpretare i dati statistici sui biglietti aerei. Abbiamo l’obbligo di far viaggiare i venti milioni di passeggeri che transitano dai nostri scali a prezzi più ridotti. L’insediamento dell’Osservatorio è un altro passo che il governo fa dopo l’esposto del all'Antitrust e l’arrivo di un terzo vettore che collegherà la Sicilia col continente».

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