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Bce, pagamenti elettronici in crescita

Bce, pagamenti elettronici in crescita

Bce, pagamenti elettronici in crescita

di Marco Carlino -

ROMA - Secondo un rapporto pubblicato dalla Banca centrale europea, il 2019 è stato l'anno dei cambiamenti nelle abitudini di pagamento dei consumatori dell’Eurozona, preferendo il ricorso a pagamenti alternativi al contante, come carte e contactless. L’Italia sembra, però, non essere ancora pronta. Il nostro Paese, infatti, continua a recitare il ruolo della trota, andando controcorrente con un maggiore utilizzo di denaro contante rispetto alla media dell’area euro: 82% contro il 73% medio. Le carte digitali, invece, vengono usate solo per il 16% degli acquisti.

In generale, però, è giusto precisare che nonostante gli altri Paesi dell’area dell’euro stiano gradualmente orientandosi verso le carte per i loro pagamenti al dettaglio in presenza, alla fine del 2019 il contante è rimasto ancora lo strumento più utilizzato.

Entrando nel merito del rapporto si evince che lo scorso anno i consumatori adulti hanno utilizzato il contante per il 73% delle operazioni presso i punti di vendita e al dettaglio da persona a persona (48% in termini di valore). Un dato in netto calo rispetto al 2016, dove in uno studio precedente della Bce, la percentuale di queste operazioni era pari al 79% (54% in termini di valore).

L’utilizzo delle carte per i pagamenti al dettaglio in presenza è aumentato del 5% nel medesimo triennio, passando dal 19% al 24% (41% in termini di valore). Nel 2019 quasi quattro operazioni con carta su dieci sono state effettuate con tecnologia contactless. Per gli acquisti online gli adulti dell’area dell’euro hanno utilizzato soprattutto carte (49% delle operazioni) e per un’operazione su quattro si è fatto ricorso a soluzioni di pagamento elettronico. Quattro pagamenti di fatture e bollette su dieci sono stati effettuati tramite addebito diretto e due su dieci mediante bonifico.

Questi dati pubblicati risultano utili alla Bce e alle banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro – spiega l’istituto di Francoforte - per comprendere al meglio la domanda dei consumatori e le tendenze del mercato, nonché di attuare la strategia dell’Eurosistema per i pagamenti al dettaglio e quella per il contante. Queste strategie prevedono la promozione di soluzioni di mercato paneuropee competitive e innovative, come anche l’impegno a preservare l’accessibilità e l’accettazione del contante come mezzo di pagamento in tutta l’area dell’euro.

Inoltre, nello studio condotto dalla Bce anche l’attuale pandemia in corso è stato frutto di approfondimento sottolineando come anche l’emergenza legata al Covid stia considerevolmente favorendo l’utilizzo dei pagamenti digitali. Per comprendere a pieno il fenomeno e il suo impatto, la Bce ha integrato lo studio del 2019 con un’indagine specifica svolta nel luglio 2020. Da questo incrocio emerge come quattro partecipanti su dieci abbiano risposto che dall’inizio della pandemia hanno utilizzato il contante sempre più con minore frequenza. Benché la maggior parte dei consumatori rientranti in tale categoria preveda di continuare a usare di meno il contante anche dopo la pandemia, l’impatto a lungo termine sulle abitudini di pagamento va ancora accertato.

La convenienza dei mezzi di pagamento senza contanti, in particolare il numero crescente di carte e terminali contactless, nonché l’aumento del limite di pagamento per i pagamenti contactless, sono stati segnalati come le ragioni principali di un cambiamento nel comportamento di pagamento indotto dalla pandemia.

Per il nostro Paese, poi, un’ulteriore spinta all’abbandono dell’utilizzo del contante, potrebbe arrivare dal cosiddetto cashback, il programma che consentirà di ottenere un rimborso sugli acquisti effettuati con carte, bancomat e app di pagamento.

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