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Bonus benzina 2023, salta l’esenzione: cosa significa

Bonus benzina 2023, salta l’esenzione: cosa significa

Bonus benzina 2023, salta l’esenzione: cosa significa

Arriva la beffa per datori di lavoro e dipendenti. Con una modifica al Dl carburanti, arrivata con un emendamento inserito durante l'iter di conversione, è saltata l'esenzione contributiva del bonus benzina per il 2023. Ecco cosa vuol dire e quali sono le conseguenze.

Bonus benzina 2023, salta l'esenzione, cosa significa

In sostanza, il bonus carburante diventa più oneroso per imprese e lavoratori. L'emendamento in questione prevede infatti "l'esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore e non rileva ai fini contributivi".

Una novità che incide sulla convenienza di questa agevolazione introdotta per aiutare i cittadini a contrastare gli effetti dell'aumento del costo dei carburanti (incluse le ricariche dei veicoli elettrici, ndr). Versare i contributi significa, infatti, che datori di lavoro e lavoratori devono fare i conti con un costo aggiuntivo superiore al 30 per cento.

Bonus benzina 2023, cosa è e come funziona

Il bonus benzina o bonus carburante è stato confermato per tutto il 2023, con i datori di lavoro del settore privato, potranno erogare ai propri dipendenti, anche ad personam, buoni benzina fino a 200 euro, ma in fase di conversione è arrivata la beffa. Nel 2022 i buoni carburante riconosciuti da imprese e professionisti ai dipendenti, fino a 200 euro non erano soggetti né a imposte né a contributi previdenziali, un dettaglio non da poco, modificato con un emendamento in sede di conversione in legge del DL trasparenza.

Cosa dice il dossier ufficiale del decreto

"La norma transitoria in oggetto, nel testo modificato in sede referente, concerne esplicitamente il solo reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi; quest’esplicitazione introdotta in sede referente è conforme all’interpretazione già seguita dalla relazione tecnica allegata al disegno di legge di conversione del presente decreto4, relazione che non contempla effetti in termini di minori entrate contributive".

Cosa cambia

In questo modo, i buoni carburanti concorreranno comunque all’imponibile previdenziale (ovvero, l'importo su cui sono calcolati i contributi e cioè i soldi pagati sia dal datore di lavoro che dal lavoratore per finanziare l'Inps, ndr) mentre non avranno alcun impatto in termini di imposte.

Inoltre, in caso di superamento del limite di 200 euro, concorre al reddito imponibile tutto il valore del buono; anche per la parte fino al raggiungimento di 200 euro.

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