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Covid, cosa fare se risulto positivo in vacanza all’estero

Covid, cosa fare se risulto positivo in vacanza all’estero

Covid, cosa fare se risulto positivo in vacanza all’estero

Qual è il peggior incubo di un turista in vacanza nel 2021? Contrarre il Covid-19 in vacanza. Cosa devo fare se risulto positivo? Questa è una delle domande più frequenti da parte di chi si prepara o vorrebbe mettersi in viaggio fuori dai confini dell'Italia, soprattutto in un momento in cui la diffusione della variante Delta preoccupa sempre di più. In questi giorni poi i riflettori sono puntati sugli italiani bloccati a Malta, Grecia, Spagna e Dubai che non possono per il momento lasciare l'isola a causa di un focolai e cluster di coronavirus.

Contrarre il virus non è l’unico problema perché le conseguenze sono molteplici.

Deve essere chiaro che, nel caso in cui ci si contagi o si venga sottoposti a quarantena per contatti stretti con positivi all’estero, non è possibile rientrare nell’immediato in Italia. A quel punto il Green pass è revocato, ed è previsto l’isolamento nei Covid hotel o nelle strutture previste dal Paese ospitante, quasi sempre a spese del governo che accoglie, ma con l’assistenza dell’Ambasciata italiana. Ecco perché è opportuno considerare i rischi di un viaggio all'estero, pianificare con attenzione e valutare un'assicurazione sanitaria.

Quello che accade agli italiani in vacanza che si ammalano di coronavirus fuori dai confini nazionali può dipendere da diversi fattori. Intanto la pianificazione preliminare del viaggio e poi dall’organizzazione sanitaria dei Paesi esteri nei quali si trovano gli italiani si trovano in vacanza. Ci sono Paesi nel mondo che hanno strutture di quarantena obbligatorie per coloro che risultano positivi. Non è detto, però che la loro affidabilità, funzionalità ed efficienza in termini di contenimento del virus, sia sicura al 100%.

Viaggio all’estero. Cosa fare prima di partire

In fase di prenotazione è opportuno pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio e tenersi costantemente aggiornati sulla situazione epidemiologica del Paese che si desidera raggiungere.

In aiuto arriva il sito della Farnesina, Viaggiare sicuri, che offre un elenco completo e aggiornato di tutte le normative anti-Covid in vigore.

Alcuni Paesi, infatti, richiedono la quarantena obbligatoria sul territorio, altri il referto negativo di un tampone molecolare o antigenico, da effettuare entro 48 o 72 ore dalla partenza, nonostante si sia in possesso di doppia vaccinazione.

Un’ulteriore accortezza può essere quella di consultare il sito dell’ambasciata italiana del Paese che si vuole raggiungere.

Consultare il sito Viaggiare Sicuri prima di mettersi in viaggio. Sullo stesso sito, messo a disposizione dal Ministero degli Esteri, è possibile anche compilare un questionario con il quale è possibile ottenere informazioni mirate in base alle informazioni che comunichiamo. Si tratta di un questionario online che si compila in pochi minuti. Ovviamente si tratta di un questionario anonimo e le informazioni non vengono confermate.

Ricordiamo inoltre che per viaggiare all’estero è necessario avere il Green Pass, ossia la certificazione verde, che viene rilasciata in tre casi: avvenuta vaccinazione, guarigione dal Covid, tampone con esito negativo effettuato nel corso delle 48 ore precedenti.

Cosa fare se sono positivo al Covid all'estero, posso rientrare in Italia?

Nel caso in cui si risultasse positivi al Covid prima del rientro, come spesso succede dopo un primo controllo al termoscanner in aeroporto, il passeggero viene bloccato. Si procede con un tampone o un test per la ricerca del nuovo coronavirus. Nel caso in cui il test dovesse confermare il contagio, il soggetto resta in quarantena o in isolamento per due settimane, da trascorrere nel Paese in cui ci si trova, quindi quello nel quale si è andati in vacanza.

In ogni Paese il trattamento per i turisti bloccati a causa del Covid è differente. Cambia il tenore delle strutture, cambiano i costi, cambia ovviamente anche l’efficienza.

Spiega la Farnesina, "non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova".

In una nota la Farnesina spiega anche cosa accade per chi ha avuto un contatto con un positivo al coronavirus. "Tali procedure interessano, con alcune possibili differenze dovute alle diverse normative locali, anche i cosiddetti “contatti” con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena/isolamento dalle autorità locali del Paese in cui ci si trova e che, a tutela della salute pubblica, potranno far rientro in Italia al termine del periodo di isolamento previsto".

Le disposizioni attualmente in vigore consentono il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Ad ogni modo, nel caso in cui il Covid impedisca la partenza, è bene contattare la Farnesina per rendere nota la propria situazione.

Ad oggi, è possibile fare rientro in Italia contattando l'ambasciata o il consolato del Paese dove ci si trova per verificare le possibilità per il rimpatrio in collaborazione con l'Unità di crisi della Farnesina.

E’ importante ricordare che bisogna contattare l’Unità di Crisi solo in caso di necessità per lasciare libera la linea per chi ne ha davvero bisogno. Il numero telefonico a cui rivolgersi è +39 0636225, oppure si può consultare il sito del Ministero degli esteri e visualizzare i canali social.

La Farnesina sui viaggi all’estero: “Meglio farsi una polizza sanitaria e mettere in conto il rischio quarantena”

Sono numerose le compagnie che oggi offrono assicurazioni contro il Covid, adatte a chi vuole spostarsi e viaggiare. E’ bene sottolineare che le soluzioni assicurative da scegliere sono varie ma devono essere in grado di coprire oltre le spese per le cure mediche, anche quelle per le strutture ospedaliere del luogo, eventuali spostamenti e rimpatri.

Nel caso in cui si trattasse di un viaggio organizzato, è bene controllare subito l’assicurazione sanitaria compresa nel pacchetto che si vuole acquistare e poi valutare se stipulare anche una assicurazione in forma individuale.

Lo ricorda anche la Farnesina che "raccomanda di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid".

Sono differenti le tipologie di assicurazione disponibili. Bisogna concentrarsi su determinati requisiti, a cominciare dalla durata del soggiorno, se la destinazione è europea o intercontinentale, la tipologia di viaggio.

Ricordiamo che le assicurazioni per il viaggio all’estero devono comprendere, almeno: un rimborso delle spese mediche, farmaceutiche e ospedaliere; il rimborso della penale in caso di positività propria o di un familiare prima della partenza, accertata dal referto di un tampone; il rimborso della penale se si è costretti a un regime di isolamento prolungamento del soggiorno in caso di positività; il rimborso del costo del tampone positivo, effettuato entro 24 ore dalla fine del viaggio; il rimpatrio sanitario Assistenza durante il viaggio 24 ore su 24, sette giorni su sette.

risuser

1 Commenti

  1. Denis
    Luglio 25, 2021 at 17:17
    Rispondi

    Il green pass non è obbligatorio
    Per onestà va corretto questo concetto nell articolo che avete pubblicato
    Per onestà….

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