fbpx

Luce e gas, in Sicilia rincari tra i più alti d’Italia

Luce e gas, in Sicilia rincari tra i più alti d’Italia

Luce e gas, in Sicilia rincari tra i più alti d’Italia

PALERMO – Il calo delle bollette del gas registrato dall’Arera, fa ben sperare i consumatori italiani. Con le nuove tariffe, secondo le stime realizzate dal Codacons, la spesa sul mercato tutelato si attesterà sui 1.210 euro annui, con un risparmio di circa 181 euro a famiglia rispetto alle tariffe in vigore a gennaio. Si tratta, però, di un risparmio che da solo potrebbe non bastare a risollevare le sorti delle famiglie italiane, tartassate da 12 mesi di aumenti continui.

Nel corso dell’ultimo anno, infatti, i prezzi delle bollette sono saliti alle stelle, diventando una spesa sempre più insostenibile per moltissime famiglie. E la Sicilia, purtroppo, sta vivendo picchi di inflazione molto importanti.

Secondo i dati raccolti dall’Istat ed elaborati dall’Unione nazionale consumatori, ben sei province siciliane si trovano tra le prime 53 città italiane per rincari annui. La prima è Catania, al 35esimo posto, con una inflazione annua, a gennaio 2023, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per luce e gas, di ben il 68,7%, superiore alla media nazionale, che si ferma al 67,3%. Al 42esimo posto c’è Trapani, al 66%, seguita immediatamente da Messina, al 65,8%. Al 45esimo posto c’è Siracusa, al 64,1%, mentre al 53esimo posto a Caltanissetta, al 62,9%.

Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia la media del rialzo a gennaio è stato pari al 67,3% rispetto a un anno prima, con una stangata a famiglia pari in media a 907,50 euro su base annua, in alcune città si è sfiorato il 90%.

Uno stipendio o quasi, che se ne va in un anno soltanto per l’aumento delle bollette; una condizione che molte famiglie non si possono permettere di affrontare, ritrovandosi a risparmiare magari sul riscaldamento o sull’acqua calda pur di trovare un modo di sbarcare il lunario. A vincere questa non piacevole classifica delle città con i cittadini più bastonati dalle bollette è Alessandria, dove le spese per luce, gas e gasolio volano dell'88,6% su gennaio 2022. Medaglia d'argento e di bronzo ad altre due città del Piemonte: Vercelli con +87,1% e Biella con +86,1%. Appena fuori dal podio Perugia (+85,8%), poi Novara (+85,7%), Terni (+84,5%), Cuneo (+85,3%); all'ottavo posto Imperia (+85%), seguita da Torino (+84,4%). Chiude la top ten Genova con +82,6%.

Dall’altra parte della classifica, la città meno tartassata è Potenza con +35,2%. Al secondo posto Aosta con +50,8%. Sul gradino più basso del podio delle città virtuose Olbia-Tempio con +51%. Seguono Napoli (+51,4%), Gorizia (+51,7%), Benevento (+53,1%), al settimo posto Caserta (+53,5%), poi Avellino (+53,7%) e Trieste (+54,6%). Chiudono la top ten Pordenone e Udine, ex aequo con +54,7%.

Un altro elemento fondamentale, preso in considerazione dall’Unc, è la variazione dei prezzi di luce e gas tra mercato libero e mercato tutelato. Da giugno 2021, ossia prima dei rincari scattati a partire da luglio, a gennaio 2023, la luce del mercato libero in Italia è salita del 248,3% contro il 108,4% del tutelato, un aumento più che doppio (+129%). Considerando, invece, il primo dato utile del gas rilevato dall’Istat, dicembre 2021, il libero da allora è aumentato del 141,1% contro un calo del 7,4% del tutelato. In 3 anni, da gennaio 2020 a gennaio 2023, la luce del libero è balzata del 262,8%, contro il +115,8% del tutelato.

“In questo contesto togliere il mercato tutelato, che per l’energia elettrica delle parti comuni dei condomini scade il 1° aprile 2023, praticamente tra un mese, è una vergogna bella e buona - afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -. Un regalo fatto ai venditori del libero e un esproprio per le tasche delle famiglie. Ci domandiamo cosa aspetti il governo a svegliarsi e a rimediare all’ingiustizia di discriminare chi abita in un condominio da chi risiede in una villa, per i quali la scadenza resta il 10 gennaio 2024”.

risuser

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi