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Prezzi benzina, dal 1 agosto obbligo esporre andamento medio: bocciato ricorso dei distributori

Prezzi benzina, dal 1 agosto obbligo esporre andamento medio: bocciato ricorso dei distributori

Prezzi benzina, dal 1 agosto obbligo esporre andamento medio: bocciato ricorso dei distributori

Il Tar del Lazio ha bocciato la richiesta dei distributori di fermare la misura voluta dal governo per cercare di frenare l'inflazione nel settore carburanti.

Per cercare di frenare i prezzi benzina da martedì sarà obbligatorio per i distributori di esporre il cartello che dovrà riportare i prezzi medi del carburante. Dal primo agosto i gestori delle stazioni di servizio dovranno mettere ben in vista non solo i costi del proprio impianto ma anche quelli nazionali, per favorire il confronto. Una misura voluta dal governo nel decreto benzina di inizio anno, ma fortemente contrastata dagli addetti del settore che per osteggiarla si erano appellati al Tar. Ma il Tribunale amministrativo del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva urgente, dando così il via libera all'esposizione del doppio prezzo.

In base a quanto stabilito dalla legge, il prezzo medio verrà calcolato dal ministero facendo riferimento alle medie aritmetiche su base regionale per gli impianti sulle reti ordinarie e nazionale per le autostrade. L'obiettivo è quello di garantire la massima trasparenza possibile e di favorire la libera scelta dei consumatori. Come spiega il presidente delle imprese riunite nell'Unem, Gianni Murano, l'importante è proprio "che il consumatore sappia che può fare una scelta consapevole".

I gestori si appellano al Consiglio di Stato Nonostante il no alle loro richieste arrivato dal Tar, i gestori però non si arrendono e annunciano il ricorso al Consiglio di Stato. Fegica e Figisc si dicono determinati a tutelare, "in ogni sede, i legittimi diritti di una categoria che non ha nessuna possibilità di incidere sul prezzo finale dei carburanti". Le due associazioni continuano a sostenere che il cartello del prezzo medio "non porterà alcun vantaggio ai consumatori", essendo peraltro incompatibile con le norme sulla concorrenza.

I dubbi dell'Antitrust

Una tesi questa condivisa anche dall'Unione nazionale consumatori, che definisce quella dei 'benza-cartelloni', una "scelta sciagurata che ridurrà la concorrenza". Anche l'Antitrust, afferma l'Unc, ha non a caso espresso un parere contrario alla pubblicazione del prezzo medio. Di tutt'altro avviso Assoutenti, secondo cui invece "tutto ciò che favorisce la trasparenza e la semplificazione nella comunicazione dei prezzi ai consumatori è positivo". Il faro però "va puntato sulle speculazioni che avvengono prima dell'arrivo dei carburanti ai distributori", sottolinea l'associazione. I prezzi medi nazionali della benzina ondeggiano in questi giorni intorno a 1,9 euro al litro al self, sui massimi da un anno. L'estate scorsa era però in vigore lo sconto fiscale che aveva permesso di contenere i listini di fronte ai picchi dei prezzi energetici.

redazione

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