Una montagna di tasse non riscosse che supera i 1.200 miliardi di euro. Una cifra enorme, sebbene in parte composta da crediti ormai inesigibili per l’erario. Tuttavia, i risultati ottenuti nella riscossione delle somme non pagate mostrano segnali positivi, soprattutto per quanto riguarda chi ha aderito alla rottamazione delle cartelle fiscali: nei primi 11 mesi del 2024, sono stati recuperati 4,6 miliardi di euro, senza l’applicazione di sanzioni o interessi di mora.
Il governo, attraverso il viceministro all’Economia Maurizio Leo, ha ribadito il suo obiettivo di ridurre la pressione fiscale sul ceto medio, puntando in particolare a un alleggerimento dell’aliquota Irpef del 35%. La proposta trova consenso tra le forze politiche di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
La rottamazione: progressi e sfide
Nonostante i buoni risultati, le risorse restano limitate. L’esecutivo aveva introdotto il concordato preventivo biennale per i lavoratori autonomi, con scadenza per il versamento degli acconti fissata al 16 gennaio, ma i risultati sono stati inferiori alle aspettative: 1,7 miliardi raccolti rispetto ai 2,5 miliardi previsti.
Si discute ora della possibilità di una quinta edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali. La Lega, favorevole all’iniziativa, potrebbe proporre un emendamento al decreto Milleproroghe. Tuttavia, l’ipotesi potrebbe incontrare ostacoli legati alla natura del provvedimento, dal momento che si tratterebbe di una riapertura dei termini più che di una proroga.
Rottamazione quater: le regole attuali
La normativa vigente consente di estinguere le rate della rottamazione quater fino al 2027, con scadenze distribuite in 18 rate. La prossima data importante è fissata al 30 novembre 2024, dopo le rate precedenti:
- 28 febbraio (posticipata al 16 marzo),
- 31 maggio,
- 31 luglio (posticipata al 15 settembre).
Molti contribuenti hanno optato per il massimo numero di rate, spalmando il pagamento fino a cinque anni. Tuttavia, chi volesse estinguere il debito in anticipo può scegliere tra due opzioni principali:
- Pagare tutti i bollettini disponibili in anticipo, utilizzando PagoPa, che associa automaticamente i versamenti alle rate.
- Recarsi presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate Riscossione per saldare l’intero importo residuo in un’unica soluzione.
Le difficoltà del pagamento anticipato
Chi sceglie di saldare anticipatamente il debito potrebbe incontrare alcune difficoltà pratiche. L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha fornito inizialmente solo i bollettini delle prime 10 rate, fino al 30 novembre 2025. I bollettini per le rate successive saranno inviati solo in prossimità delle relative scadenze, obbligando chi vuole estinguere il debito a richiederli progressivamente.
In alternativa, è possibile effettuare i pagamenti in un’unica soluzione annuale, saldando anticipatamente tutte le rate di ciascun anno.
Perché scegliere il pagamento anticipato?
Molti contribuenti scelgono di estinguere anticipatamente la rateizzazione per evitare di dimenticare le scadenze future. Tuttavia, va considerato che non ci sono vantaggi economici in questa scelta: gli interessi dovuti rimangono invariati anche in caso di saldo anticipato.
Per chi teme di dimenticare una rata, una soluzione pratica è impostare il pagamento automatico tramite addebito diretto sul conto corrente. In questo modo, si evitano i rischi di ritardi, si mantengono le rateizzazioni e si preserva la liquidità.
In definitiva, la rottamazione quater rappresenta un’opportunità concreta per i contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale, ma richiede una pianificazione attenta per ottimizzare tempi e risorse.
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