La revisione dell’articolo 29 dell’Accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) tra l’Unione Europea e l’Ucraina, pur mirando a rafforzare la certezza e la stabilità a lungo termine delle relazioni commerciali, suscita preoccupazioni crescenti da parte dei settori agricoli europei.
Nonostante gli sforzi per bilanciare le nuove concessioni, il trattamento riservato ad alcuni settori sensibili dell’agricoltura lascia irrisolti diversi nodi critici.
Concessioni ritenute sproporzionate: zucchero, miele e uova sotto osservazione
Le principali associazioni di settore – AVEC, CEFS, CEPM, CIBE, COPA-COGECA, ePURE, EUWEP e iEthanol – esprimono in una nota congiunta la loro preoccupazione per l’entità delle nuove quote concesse:
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Zucchero: +498%
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Miele: +583%
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Uova: +300%
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Mais: +54%
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Pollame: +30%
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Alcol etilico: +25%
Secondo le organizzazioni, si tratta di concessioni sproporzionate che mettono ulteriormente sotto pressione settori già colpiti dalla liberalizzazione commerciale cumulativa, sia passata che futura. “Lasciare i produttori esposti e privi di adeguato sostegno è inaccettabile in un momento così delicato per l’agricoltura europea”, affermano le associazioni.
Misure di salvaguardia: incertezze nella valutazione delle perturbazioni di mercato
Una delle questioni più controverse riguarda l’attivazione delle misure di salvaguardia. Durante le discussioni sulle Misure Commerciali Autonome (ATM) è emersa una forte discrepanza tra i dati della Commissione europea e la realtà riportata dagli agricoltori negli Stati membri.
Le associazioni chiedono criteri chiari, condivisi e trasparenti per valutare le perturbazioni di mercato e attivare tempestivamente misure correttive.
Standard produttivi e condizionalità: “recepire non basta”
Altro punto critico è la condizionalità legata agli standard di produzione. Le organizzazioni riconoscono che l’allineamento legislativo dell’Ucraina alle norme UE è un passo nella giusta direzione, anche in vista del processo di adesione. Tuttavia, sottolineano che: “Recepire la legislazione è una cosa; garantirne l’effettiva applicazione sul campo è un’altra, soprattutto in un Paese in guerra”.
L’attuazione reale delle norme UE resta quindi incerta e potenzialmente disomogenea rispetto agli obblighi imposti agli agricoltori europei.
Prossimi passi: analisi approfondita delle nuove disposizioni
Le associazioni firmatarie hanno annunciato l’intenzione di procedere a un’analisi dettagliata delle nuove disposizioni contenute nella revisione dell’accordo. Obiettivo: valutarne in profondità le implicazioni per i diversi comparti agricoli e proporre eventuali modifiche per riequilibrare gli effetti del DCFTA.
(askanews)
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