Bonus in busta paga 2026: taglio Irpef, bonus mamme e festività non godute

Bonus in busta paga 2026: taglio Irpef, bonus mamme e festività non godute

Bonus in busta paga 2026: taglio Irpef, bonus mamme e festività non godute

Sono attesi nel 2026 nuovi bonus in busta paga per milioni di lavoratori italiani. Tra le misure principali previste in legge di bilancio figurano un nuovo taglio dell’Irpef, la conferma del bonus mamme lavoratrici e l’introduzione di aumenti per le festività non godute.

Vediamo nel dettaglio come cambieranno le retribuzioni il prossimo anno.

Taglio Irpef 2026: aliquota al 33% per il secondo scaglione

Il governo Meloni punta a introdurre un nuovo taglio dell’Irpef per il 2026, con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale per i redditi medio-bassi e aumentare il netto in busta paga.

L’intervento riguarda il secondo scaglione di reddito, cioè i contribuenti con redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro annui:

  • l’aliquota passerà dal 35% al 33%,

  • beneficiari stimati: circa 13 milioni di lavoratori, secondo le stime del viceministro Maurizio Leo.

In termini pratici, chi guadagna 50.000 euro annui potrebbe ottenere un vantaggio di circa 440 euro all’anno, pari a 30 euro al mese.

Come funziona il sistema Irpef

L’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) è calcolata in modo progressivo, cioè ogni fascia di reddito viene tassata con un’aliquota diversa.
Attualmente gli scaglioni Irpef sono tre:

Scaglione di reddito Aliquota 2025 Aliquota 2026 (prevista)
Fino a 28.000 euro 23% 23%
28.000 – 50.000 euro 35% 33%
Oltre 50.000 euro 43% 43%

Confermato il bonus mamme lavoratrici 2026

Confermato anche per il 2026 il bonus mamme lavoratrici, una delle misure cardine del piano del governo Meloni per sostenere natalità e occupazione femminile.

Il bonus prevede:

  • un contributo di 40 euro al mese per ogni mese lavorato,

  • per le madri con almeno due figli (fino ai 10 anni del più piccolo),

  • fino a un massimo di 480 euro annui, erogati dall’Inps.

Condizioni:

  • reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro,

  • per le madri con tre o più figli, l’età del figlio più piccolo si estende fino a 18 anni,

  • la misura non è cumulabile con l’esonero contributivo da 3.000 euro annui previsto per le lavoratrici a tempo indeterminato.

L’obiettivo è favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro in un contesto demografico in forte calo.

Festività non godute nel 2026: doppia paga per San Francesco e Ognissanti

Nel 2026 due festività cadranno di domenica:

  • San Francesco d’Assisi (4 ottobre)

  • Ognissanti (1° novembre)

In base alla legge n. 260 del 27 maggio 1949, i lavoratori avranno diritto a una retribuzione aggiuntiva per ciascuna festività non goduta.

In pratica, la busta paga conterrà un bonus pari a 1/26 dello stipendio mensile per ogni festività coincidente con la domenica.

Esempio: chi guadagna 2.400 euro al mese riceverà circa 92 euro lordi in più per ogni festività non goduta, per un totale di circa 184 euro aggiuntivi nel 2026.

Obiettivo del governo: più soldi netti ai lavoratori

Il pacchetto di misure economiche previsto per il 2026 punta a sostenere il reddito dei lavoratori, a ridurre il cuneo fiscale e a rilanciare i consumi interni.

Tra taglio Irpef, bonus mamme e retribuzione delle festività non godute, il governo mira a garantire un aumento medio tra 30 e 60 euro mensili, variabile in base al reddito e alla categoria lavorativa.

risuser

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi
Preferenze Privacy
Preferenze Privacy