Dalle ore 12.00 del
7 agosto 2024 è stata attivata la procedura per richiedere il bonus efficientamento energetico 2024. Le imprese possono presentare domanda e utilizzare il credito di imposta in compensazione.
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Dopo l’approvazione del decreto attuativo del Piano di Transizione 5.0, il Mimit ha pubblicato, in data 6 agosto, il
decreto direttoriale che lo rende operativo. Il Ministro delle Imprese del Made in Italy,
Adolfo Urso, aveva infatti annunciato nelle settimane scorse che sarebbe arrivato prima di Ferragosto.
Ma cosa prevede il bonus efficientamento energetico 2024 e come si fa a richiederlo?
Bonus efficientamento energetico 2024: i dettagli
Il Piano di Transizione 5.0 è disciplinato dall’articolo 38 del decreto 19 del 2024 e si inserisce nel piano di transizione energetica e prevede
incentivi per l’efficientamento energetico. Il bonus è riconosciuto alle
imprese che sviluppano progetti di innovazione finalizzati al risparmio energetico: il tetto di spesa massimo previsto è di 6,3 miliardi di euro.
L’aliquota massima di credito di imposta che si può ottenere è il 45% su un limite di spesa per ogni progetto di 50 milioni di euro. Ovviamente, le
aliquote dipendono dalla percentuale di efficientamento energetico raggiunto. Si ottiene la misura massima nel caso in cui ci sia una riduzione dei consumi energetici del
10% per l’unità produttiva o almeno del
15% per il processo produttivo.
Il bonus efficientamento energetico 2024 può essere richiesto da tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Il
beneficio è indipendente dalla forma giuridica del richiedente, il settore in cui opera, la dimensione e il regime fiscale scelto.
Gli investimenti agevolabili
Nel bonus efficientamento energetico 2024 rientrano gli
investimenti delle imprese che comportano:
- una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3%;
- in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.
Gli investimenti possono essere fatti in beni materiali e immateriali funzionali alla
transizione tecnologica e digitale delle imprese.
Rientrano tra gli investimenti agevolabili:
- software, piattaforme, sistemi che consentono il monitoraggio dei consumi energetici e permettono di determinare l’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica;
- investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, escluse le biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
- spesa per la formazione del personale diretta a fornire competenze specifiche utili alla transizione dei processi produttivi. Queste spese possono essere oggetto di incentivo nel limite del 10% complessivo degli investimenti e per una spesa massima di 300.000 euro.
Come fare domanda per il bonus efficientamento energetico 2024
Per poter accedere al bonus efficientamento energetico 2024 è necessario prestare attenzione alla
documentazione. Ci sono, infatti, numerosi documenti da inviare. Questi devono essere trasmessi utilizzando la piattaforma messa a disposizione dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) a cui si accede con SPID. La piattaforma è accessibile dal giorno 7 agosto 2024 ore 12.00.
L'impresa interessata deve trasmettere una
comunicazione preventiva contenente le informazioni sul progetto, allegando una perizia asseverata sugli obiettivi di risparmio energetico che si intendono conseguire. Il GSE, entro 5 giorni da tale comunicazione, effettua le
verifiche del caso e fissa l’importo del credito di imposta che potenzialmente si può ricevere. Le istanze sono vagliate in ordine di arrivo.
In questa fase il GSE verifica esclusivamente il corretto caricamento sulla Piattaforma informatica dei dati, la completezza dei documenti e delle
informazioni rese e il rispetto del limite massimo dei costi ammissibili per singola impresa.
Entro 30 giorni dalla comunicazione di prenotazione degli incentivi, l'impresa deve trasmettere una comunicazione intermedia sugli investimenti. In questa fase l’impresa deve avere speso almeno il
20% di quanto previsto nel progetto e deve documentarlo, indicando gli estremi delle fatture relative all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento a titolo di acconto. Il GSE effettua ulteriori verifiche e, nel caso in cui l’importo speso sia inferiore al 20%, rivede al ribasso il credito di imposta che l’impresa può maturare.
La documentazione
Completato il
progetto, entro e non oltre il
28 febbraio 2026, l’impresa deve inviare ulteriore documentazione sul progetto ultimato, cioè:
- attestazione sul rispetto dei vincoli del Pnrr;
- certificazione ex post del conseguimento dei risultati previsti inizialmente nel progetto;
- perizia asseverata sulla interconnessione dei beni strumentali al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura;
- certificazione contabile sull’effettivo utilizzo delle somme previste.
Ricordiamo che nel caso in cui il progetto riguardi la realizzazione di impianti di
energia rinnovabile, tra la data del completamento del progetto e quella in cui l’impianto entra in esercizio, può passare anche un anno.
Il credito d'imposta
Per il bonus efficientamento energetico 2024 possono accedere al
credito di imposta le imprese che effettuano i lavori tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025. Il credito di imposta può essere utilizzato in
compensazione utilizzando il modello F24 esclusivamente in modalità telematica e nel rispetto dei nuovi limiti previsti per le compensazioni fiscali.
Può essere utilizzato a partire dal decimo giorno dalla comunicazione di fine
investimento ed entro il 31 dicembre 2025. Le somme non utilizzate in questo arco temporale possono essere divise
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