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Caro voli, ciò che era stato previsto è diventato realtà: prezzi alle stelle

Caro voli, ciò che era stato previsto è diventato realtà: prezzi alle stelle

Caro voli, ciò che era stato previsto è diventato realtà: prezzi alle stelle

PALERMO - Pochi giorni a Pasqua, e ciò che era stato previsto si è rivelato essere la realtà: i prezzi dei biglietti aerei per tornare in Sicilia sono saliti alle stelle. Federconsumatori ha effettuato la rilevazione relativa ai prezzi dei voli per Catania e Palermo dai principali aeroporti del Nord e Centro Italia: Bologna, Venezia, Milano Linate, Torino, Roma. Al 31 marzo, acquistare un biglietto andata e ritorno da Venezia a Catania costava da un minimo di 160 euro ad un massimo di 556 euro a persona.

Se, invece, consideriamo la tratta Torino-Palermo, i costi minimi salgono a 246 euro, mentre il costo massimo scende a 380 euro a persona. Milano è un’altra piazza molto costosa: scendere a Catania costa da un minimo di 264 euro ad un massimo di 550 euro. Roma non è da meno: per Catania si spendono dai 273 ai mille euro, per Palermo da 390 a 780 euro. Rispetto ai prezzi rilevati il 7 marzo sempre da Federconsumatori, le simulazioni d'acquisto fatte il 31 marzo sono quasi sempre molto più alte, salvo rarissime eccezioni. Come i 57 euro in meno del costo minimo di un Ita Airways Linate-Catania compensati, però, da 70 euro di costo massimo. In alcuni casi i prezzi salgono anche di centinaia di euro, come nel caso di un Bologna-Catania con Ryanair, il cui prezzo negli ultimi giorni è schizzato fino a 729,28 euro.

Le istituzioni sembrano fare poco o niente per risolvere la situazione

“Cifre da capogiro - dicono da Federconsumatori - considerando che se il 7 aprile, invece di tornare a Catania per Pasqua scegliamo di partire da Catania per Dubai, spendiamo circa il 50% in meno: 550 euro tra andata e ritorno con volo diretto, ritorno il 14 aprile”. Le istituzioni sembrano fare poco o niente per risolvere la situazione: l’Osservatorio permanente regionale sul trasporto aereo si è riunito una prima volta, ma nulla di concreto è venuta fuori. E a breve le medesime condizioni si presenteranno con i prossimi “ponti”, il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno.

Se le istituzioni tacciono, il mercato continua a fare la propria strada: “L'inflazione è alle stelle, il prezzo del carburante è altissimo, quindi bisogna tenere conto del fatto che quando il carburante schizza all’insù e le compagnie aeree, che sono state per un lungo periodo in perdita, tendono a recuperare – afferma Vito Riggio, amministratore delegato della Gesap, società che gestisce lo scalo di Palermo -. Io ho chiesto sulla scia di quello che ha fatto il presidente della Regione Renato alle compagnie aeree di Ita e Ryanair di moderare i biglietti finali. Perché sono i biglietti finali scandalosi. Si parte infatti sempre da un prezzo basso, man mano che l’aereo si riempie allora il costo del biglietto aumenta sempre di più. Bisognerebbe avere a disposizione più aerei, Ita però è in una situazione con una perdita di quasi 500 milioni e non ha gli aerei, ne ha messi due in più ed è già una piccola cosa”.

Riggio guarda in positivo anche rispetto all’introduzione di una nuova compagnia su Palermo, che potrebbe consentire di abbassare i prezzi. “E’ chiaro che non bisogna illudersi – conclude Riggio - se noi preferiamo che il prezzo medio sia ancora più basso è difficile perché andando a guardare il prezzo medio non è così alto. Con la spinta istituzionale e anche qualche intervento nostro speriamo di fare meglio. Però non illudiamoci che si possa pagare poco in un momento inflazione così forte. Il biglietto poi è alto perché la gente prenota e devo dire i prezzi sono più alti da Roma a testimonianza del fatto che tutti vogliono venire in Sicilia e Puglia. Le regole del mercato non le decidiamo certo noi”.

Si tratta di dinamiche che invece, secondo Federconsumatori, sono del tutto anomale, per cui sarebbe compito dell'Osservatorio e del governo regionale affrontare la questione ottenendo dalle compagnie aeree una maggiore offerta di voli, disponibili con grande anticipo. “Qualora le compagnie aeree non dovessero mostrare lo spirito collaborativo che i siciliani meritano – conclude Federconsumatori - allora il governo regionale avrebbe ben motivo di interessare della questione il ministero dei Trasporti e l'autorità garante della concorrenza e del mercato”.

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