Rottamazione delle cartelle esattoriali. In questo periodo di emergenza, con il conflitto russo-ucraino, il caro energia e carburanti sempre più pressante sull'economia dell'Italia, diventa ancora più difficile mettersi in regola con il Fisco. Nei giorni scorsi, un emendamento al decreto Sostegni ter, approvato dalla commissione finanze del Senato, ha riabilitato i contribuenti che non hanno onorato le rate (in scadenza a fine 2021) relative alla
rottamazione ter e al saldo e stralcio.
Una situazione che, secondo le stime attuali, riguarda 532.000 contribuenti decaduti in Italia e 35.793 in Sicilia, dalle due sanatorie sulle cartelle (rottamazione ter e saldo stralcio), per aver saltato le rate inizialmente dovute per il 2020 e 2021 e più volte prorogate a causa dell’emergenza Covid che, a partire dal 1 aprile è terminata.
Cosa fare per chi ha saltato le rate della rottamazione delle cartelle?
Come appena detto, è stato aggiornato il calendario dei pagamenti delle cartelle con rottamazione ter e del saldo con stralcio, e riguarda sia le rate in scadenza nel corso del 2022 che quelle già scadute.
Una buona notizia per chi, negli ultimi due anni, non è riuscito a pagare quanto pattuito con il fisco. Ma il problema fiscale che coinvolge l’Italia è tutt’altro che risolto. Si perché l’attuale Pace fiscale sana tutte le posizioni antecedenti al 2017, mentre i ruoli del 2018-2019, ad oggi, rimangono esclusi. Ecco perché si parla di una possibile rottamazione quater.
Ma procediamo con ordine, spiegando cosa è la rottamazione ter.
Cosa è la Rottamazione-ter?
La rottamazione-ter, ossia la terza edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, è il sistema di definizione agevolata introdotto dal decreto fiscale n. 119/2018 e confermato dalla legge di bilancio 2019 n. 136/2018. La rottamazione ter prevede la possibilità di estinguere i debiti con l'erario attraverso il rateizzo dell'importo, senza dover sostenere il pagamento di interessi e sanzioni per il tardato pagamento. Essa segue le due precedenti edizioni (disciplinate dall'art. 6 del decreto-legge n.193/2016 e dall'art. 1 del D.L. n. 148/2017), ma prevede condizioni più favorevoli.
Quali sono le cartelle che si possono rottamare e quali anni comprende?
La rottamazione ter prevede la possibilità di definire in modo agevolato i carichi affidati all'Agente della riscossione, per tutti coloro che hanno uno o più debiti con l'Agenzia delle entrate-Riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
Con questa definizione si possono estinguere i debiti iscritti a ruolo contenuti nelle cartelle di pagamento, attraverso il versamento delle somme dovute senza dover però corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora.
Esclusione della rottamazione Ter
Dalla definizione sono stati esclusi i debiti risultanti dai carichi affidati agli agenti della riscossione recanti:
le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato; i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti; le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna; le sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.
Infine, per le multe stradali, ovvero le sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada, la rottamazione-ter è stata resa possibile, ma con il solo condono degli interessi previsti dalla legge.
Quando scade la Rottamazione Ter?
Come accennato, a inizio articolo, sono state prorogate le date entro le quali sarà necessario procedere al pagamento delle cartelle con rottamazione ter e del saldo con stralcio.
Grazie alla legge di conversione del decreto Sostegni- ter (legge 25/2022) potranno mettersi in regola anche i contribuenti che non sono riusciti a pagare le rate 2020 e 2021 entro il termine del 9 dicembre scorso. Nuovo termine per considerare tempestivo il versamento anche delle rate in scadenza nell’anno 2022.
La legge n. 25/2022 ha, inoltre, stabilito l'estinzione delle procedure esecutive eventualmente avviate in seguito al mancato, parziale o ritardato pagamento, entro il 9 dicembre 2021, delle rate in scadenza negli anni 2020 e 2021.
Cartelle, rottamazione ter e saldo stralcio, tutte le scadenze per pagare le rate
In base alle modifiche introdotte dal Parlamento, si possono mantenere i benefici se il versamento delle rate viene effettuato entro il 30 aprile per le rate originariamente in scadenza nel 2020; entro il 31 luglio per le rate del 2021; ed entro il 30 novembre per quelle del 2022.
Ci sono da considerare, però, i cinque giorni di tolleranza e i giorni festivi, il primo termine del 30 aprile slitta così al 9 maggio.
Ricordiamo, inoltre, che i cinque giorni di tolleranza valgono anche per le altre scadenze, ma in caso di versamenti oltre i termini previsti o per importi parziali, verranno meno i benefici della misura agevolata e i pagamenti già effettuati, spiega l'Agenzia delle Entrate, saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.
Cosa succede a chi non potrà pagare?
Chi non ce la farà a pagare, incapperà nella decadenza e non potrà chiedere nessun tipo di rateazione. Nel concreto, si troverà a pagare tutto il debito residuo, a cui posi si torneranno a sommare anche sanzioni e interessi.
Come e dove pagare la rottamazione Ter
Per il versamento dovranno essere utilizzati i bollettini già inviati da Agenzia delle entrate-Riscossione e riferiti alle originarie scadenze. Possibile richiedere le copie anche sul sito dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione.
si può pagare direttamente sul portale, con l'App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa, in banca, agli uffici postali, agli sportelli bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill, nei tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica;è possibile versare anche direttamente agli sportelli ma esclusivamente su appuntamento da prenotare sul sito nella sezione “Trova lo sportello e prenota”;è possibile effettuare il versamento mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (c.d. crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Quando ci sarà la prossima rottamazione?
Come per l’attuale definizione agevolata,
la rottamazione quater consisterebbe nella possibilità di saldare le cartelle esattoriali pagandole a rate e godendo di nuove concessioni. Come l’eliminazione di more, interessi e sanzioni, fino all’abbattimento di una buona parte del debito accumulato.
Al momento,
non è dato sapere se e quando verrà messa in campo un'altra rottamazione. Non resta che attendere in merito le decisioni dell'esecutivo.
Dal Parlamento, sarebbero partite le richieste dei partiti politici (Forza Italia, 5Stelle e Lega) per la rottamazione quater delle cartelle esattoriali.
Non è un mistero, infatti, che
da più parti sia stata avanzata l’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle, una versione “quarter” dopo quelle già sperimentare dal 2016 ad oggi.
È una buona parte della maggioranza quella che sta spingendo il governo un’altra pace fiscale attraverso una rottamazione quater relativa alle cartelle emesse nel 2018 e nel 2019 che, ad oggi, sono esclusi dalle sanatorie previste.
Tra i promotori della rottamazione quater,
il leader della Lega, Matteo Salvini che in un recente post social ha detto: “
Bloccare, rottamare, rateizzare le cartelle esattoriali impossibili da pagare sarebbe un atto di giustizia nei confronti di milioni di italiani che, dopo pandemia e guerra, rischiano di perdere tutto”. Insomma,
Salvini vuole la pace fiscale,
ovvero la rottamazione quater perché si legge in una dichiarazione alla stampa: “In situazioni eccezionali servono risposte eccezionali ed occorrerebbe un grande reset fiscale, una grande, massiccia, totale operazione di pace fiscale per rimettere in circolo nell’economia tutto quello che oggi è sommerso”. Anche
il vicepresidente dei M5S del Senato, Marco Pellegrini ha detto che “
c’è terreno fertile per approvare, nel prossimo decreto disponibile, una rottamazione quater”.
Ma per l’eventuale avvio di una rottamazione quater non basta solo una condivisione politica.
Come si legge, infatti, in un articolo de Il Mattino, “
Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, fanno sapere che, per attuare un’ulteriore rottamazione,
servono coperture finanziarie che arrivino fino ad 1 miliardo di euro. Risorse economiche che, in questo contesto di difficoltà economica dovuta al caro energia e al conflitto in Ucraina,
non sono a disposizione”.
Segnali contrastanti arrivano anche dalla consulta, i cui giudici hanno affermato che, com’è riportato da un articolo de Il Messaggero, “finita l’emergenza sanitaria dovranno essere evitati interventi di rottamazione o stralcio contrari al valore costituzionale del dovere tributario”.
Dunque,
ad oggi nulla è davvero deciso e, nonostante tutto, una larga parte della maggioranza afferma di essere fiduciosa riguardo una rottamazione quater.
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