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Centri storici, via alle richieste per il contributo a fondo perduto

Centri storici, via alle richieste per il contributo a fondo perduto

Centri storici, via alle richieste per il contributo a fondo perduto

di Serena Grasso -

PALERMO – Via alle domande per richiedere il contributo a fondo perduto per i centri storici. La misura, prevista dall’articolo 59 del decreto Legge numero 104/2020, dispone l’erogazione di un contributo a fondo perduto a beneficio dei soggetti esercenti attività di vendita di beni o servizi al pubblico, svolte nei centri storici dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana ad alta presenza di turisti stranieri.

In particolare, si tratta complessivamente di ventinove Comuni a livello nazionale, di cui cinque siciliani (Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa e Ragusa). Sono stati scelti i Comuni capoluogo di provincia che in base all’ultima rilevazione resa disponibile dalle pubbliche amministrazioni registravano presenze turistiche di cittadini residenti in Paesi esteri in numero almeno tre volte superiore rispetto a quello dei residenti negli stessi Comuni e i Comuni capoluogo di città metropolitana che registravano presenze straniere in numero almeno pari a quello dei residenti.

Il contributo spetta a condizione che l’ammontare del fatturato di giugno 2020 sia inferiore ai due terzi di quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, l’impresa deve avere domicilio fiscale o sede operativa nel centro storico delle città selezionate.

La richiesta di contributo può essere presentata esclusivamente tramite l’apposito servizio web, presente nell’area riservata del portale “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle entrate, non oltre il 14 gennaio 2021. La richiesta deve contenere il codice fiscale del soggetto che richiede il contributo (persona fisica o persona non fisica) e l’Iban del conto corrente intestato al soggetto richiedente il contributo. Nel caso in cui il richiedente sia un erede che ha attivato una partita Iva per proseguire l’attività del congiunto scomparso, l’operazione va eseguita presentando il modello AA9 e oltre al proprio codice fiscale deve indicare il codice fiscale del “de cuius”.

A seguito della presentazione dell’istanza viene rilasciata una prima ricevuta che ne attesta la presa in carico. Entro sette giorni lavorativi dalla data della ricevuta di presa in carico è rilasciata una seconda ricevuta che attesta l’accoglimento dell’istanza ai fini del pagamento o lo scarto della richiesta, con indicazione dei motivi del rigetto.

L’ammontare del contributo riconosciuto ai soggetti beneficiari sarà almeno pari a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. In particolare, l’ammontare del contributo sarà pari al 15% della differenza tra l’ammontare del fatturato di giugno 2020 e quello di giugno 2019 se i ricavi del 2019 non hanno superato i 400 mila euro, al 10% per ricavi compresi tra 400 mila e un milione di euro e al 5% se i ricavi hanno superato il milione di euro. In ogni caso, l’ammontare del contributo a fondo perduto non può essere superiore a 150 mila euro.

Nel caso in cui l’istanza sia stata accolta, non è possibile trasmettere ulteriori richieste, mentre è consentita la presentazione di una rinuncia. Se la rinuncia viene trasmessa prima dell’emissione della ricevuta di accoglimento dell’istanza, è possibile inviare una nuova richiesta entro il termine di scadenza.

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