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Commercialisti e conseguenze Covid, l'intervista a Giorgio Sangiorgio

Commercialisti e conseguenze Covid, l'intervista a Giorgio Sangiorgio

Commercialisti e conseguenze Covid, l’intervista a Giorgio Sangiorgio

CATANIA - Il Quotidiano di Sicilia prosegue il suo viaggio tra le professioni in Sicilia per comprendere gli effetti della pandemia per ciascuna categoria e ciascuna provincia.

Abbiamo incontrato Giorgio Sangiorgio, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Catania.

Presidente, che tipologia di professionista è stato maggiormente condizionato dai risvolti economici negativi innescati dalla pandemia?
“In premessa voglio evidenziare che nel corso dell’emergenza sanitaria i commercialisti catanesi sono stati in prima linea, a supporto delle Istituzioni, delle imprese e dei cittadini; anche durante il “lockdown duro” dei mesi di marzo ed aprile 2020 sono stati operativi, hanno dimostrato con coraggio e grande impegno che il servizio da loro reso era ‘essenziale’. è innegabile che l’emergenza sanitaria ha aggravato la, già grave, situazione socio-economica della Sicilia, rendendo ulteriormente difficoltosa la gestione delle imprese e di conseguenza degli studi professionali; come accade nelle situazioni di difficoltà, a soffrire di più sono le categorie più deboli, quali i giovani (ancora in fase di avvio della propria attività) e le colleghe donne (che hanno dovuto gestire maggiori impegni familiari relativi anche allo didattica a distanza dei propri figli)”.

Il fenomeno delle cancellazioni dagli ordini professionali ha condizionato i commercialisti, in generale, e, nello specifico, quelli catanesi in che misura?
“ Nonostante da un punto di vista strettamente numerico, sia a livello nazionale che a livello locale, la professione di commercialista regga (l’Ordine di Catania, con i suoi quasi 2.000 iscritti, continua ad essere il decimo Ordine d’Italia ed il primo in Sicilia), è innegabile che tutto il mondo delle libere professioni è in crisi; la situazione è significativamente cambiata rispetto agli anni ottanta-novanta in cui il libero professionista apparteneva a quella medio-alta borghesia, che oggi è quasi scomparsa; i giovani oggi vedono la libero professione spesso come una area di parcheggio in attesa di opportunità migliori. Occorre ripartire dall’Università, creando le condizioni per avvicinare il mondo universitario a quello delle imprese e delle libere professioni”.

Quali azioni l’Ordine professionale di Catania ha pianificato per sostenere i propri iscritti in questa fase complessa?
“Il Consiglio dell’Ordine ha ulteriormente ridotto la quota annuale rinviandone anche i termini di pagamento; ha avviato, da subito, con l’impegno del personale, ogni possibile iniziativa per garantire il regolare svolgimento delle proprie attività a favore delle Istituzioni e degli iscritti; già dalla fine del mese di marzo 2020 l’Ordine di Catania ha organizzato numerosi webinar per assicurare la formazione ai colleghi ma anche per fare sentire la vicinanza dell’Ordine a tutti gli iscritti”.

Pierangelo Bonanno

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