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Sicilia: 305mila pubblici impiegati che costano 10 miliardi l’anno

Sicilia: 305mila pubblici impiegati che costano 10 miliardi l’anno

Sicilia: 305mila pubblici impiegati che costano 10 miliardi l’anno

Un ossimoro che non trova spiegazione, quello della Sicilia: centinaia di migliaia di lavoratori alle dirette dipendenze di enti pubblici eppure, all’atto pratico, negli uffici della pubblica amministrazione spesso le competenze e le professionalità necessarie per l’espletamento delle tante attività necessarie per l’amministrazione quotidiana.

Personale dipendente nella Pubblica amministrazione in Sicilia (Anno 2020)

Ed è così che, dopo circa 30 anni la Regione Siciliana torna ad assumere: è ormai necessario, secondo l’Amministrazione regionale, ringiovanire la pianta organica in una pluralità di uffici e settori. I bandi per la selezione del personale riguardano i centri per l’impiego, l’amministrazione regionale e il corpo forestale. Ulteriori selezioni saranno avviate anche per individuare esperti per il Pnrr da impiegare nella gestione dei fondi del Recovery Plan. In tutto verranno assunte 1.253 unità di personale. Uno squarcio per molti in attesa di una possibilità lavorativa, ma che trova poco fondamento nei numeri.La Regione Siciliana, infatti, registra un numero di lavoratori tali da non poter giustificare la ulteriore spesa economica necessaria per nuovi dipendenti.

Tutto risalta ancora di più agli occhi se si confrontano i numeri isolani con quelli lombardi sulla base dell’osservatorio Inps per l’anno 2020, l’ultimo censito. Sono 15 miliardi l’anno i soldi spesi in Lombardia ogni anno per tutti i lavoratori che gravitano nella pubblica amministrazione, quindi parliamo di Comuni, ex Province, Regione, altri uffici dipendenti dallo Stato e forze dell’ordine. Quasi 10, invece, quelli spesi in Sicilia. Una differenza che non regge, se si pensa che in Lombardia la popolazione è doppia rispetto a quella isolana.

In Sicilia, sono 261.954 i dipendenti a tempo indeterminato, contro i 395.106 della Lombardia. Al contrario, in Lombardia si segnalano circa il doppio dei dipendenti siciliani a tempo determinato, ad indicare come le assunzioni nascano anche dalle effettive necessità del momento, alla ricerca delle competenze più adatte alla risoluzione della problematica del momento.

Addirittura, in alcuni settori la Sicilia scavalca la Lombardia: nelle amministrazioni locali (Regione, ex Provincia e Comuni), nelle forze armate, corpi di polizia e vigili del fuoco e nel servizio sanitario, per quanto riguarda i contratti a tempo determinato. In totale, le giornate lavorative in Sicilia svolte negli uffici che fanno capo alla pubblica amministrazione sono state 86 milioni contro i 132 milioni in Lombardia. Una proporzione che non funziona, e dimostra come tanto sia lo spreco e l’inefficienza in Sicilia.

( Fonte Qds)

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