Il Pnrr paradossalmente rischia di allungare la distanza tra le due parti del paese che, invece, avrebbe dovuto colmare. L’allarme viene dalla Legacoop Sicilia che si è riunita a Palermo alla Camera di Commercio per questo l’Isola non può permettersi di perdere i fondi strutturali europei: finora soltanto il 6 per cento dei progetti è stato aggiudicato, su una media del Sud Italia del 9 per cento che diventa 15 per cento nel Nord. Gran parte delle risorse disponibili è stata impegnata, ora è quindi necessario accelerare sul fronte della spesa certificata dove invece si registrano ritardi enormi. Insomma, la “forbice” sembra vada allargandosi sempre più. La mancata utilizzazione di questo fondamentale sostegno allo sviluppo dell'economia potrebbe avere un impatto significativo su vari settori, tra cui l’infrastruttura, l’istruzione e l’occupazione: è quindi importante agire velocemente per garantire tutti i progetti che dovranno essere realizzati. Diventa prioritario il potenziamento della pubblica amministrazione a livello centrale e locale per focalizzare l'attenzione su obiettivi mirati, con un approccio concreto dove la qualità della spesa diventa fondamentale rispetto alla quantità. “E’ un treno che non possiamo perdere, purtroppo vediamo una dinamica che non ci rassicura”, spiega il presidente nazione di Legacoop, Simone Gamberini, “gli interventi sono concentrati su grandi infrastrutture nel Nord, c’è un problema di competenze nelle Pubbliche amministrazioni. Bisogna agire, concretamente e velocemente”.
Gare in ritardo e personale mancante
I numeri non sono rassicuranti, come spiega Paco Cottone, coordinatore del settore Produzione e Servizi di Legacoop Sicilia. “Il 75 per cento delle procedure di gara sono in ritardo, su 200 miliardi assegnati all’Italia, solo il 14 per cento è stato speso. I trasferimenti avvengono dalle amministrazioni centrali ai soggetti attuatori, ma appena le risorse arrivano alle gare, si va a rilento”. La pubblica amministrazione non possiede professionalità specifiche, soltanto il 54 per cento degli impiegati è diplomato e il 22 per cento laureato, numeri molto al di sotto della media europea. I dipendenti pubblici sono mal formati, mal pagati e anche pochi, non ce la possono fare, mancano 66mila competenze specifiche. “Alle istituzioni è mancato il turnover. In Sicilia si festeggia una tratta ferroviaria a 86 chilometri orari quando in Italia si è arrivati a 350. È un esempio per capire che il PNRR è fondamentale per le infrastrutture, al Ponte penseremo poi” conclude Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia.
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